News | 08 January 2015 | Autore: Francesco Giorgi

Legge di Stabilità: 625 milioni di euro a sostegno dei trasporti pubblici locali su gomma

ANFIA: “Provvedimento che risponde all’esigenza di sostenere il rilancio di un settore ai minimi termini”.


Il DDl Stabilità 2015, pubblicato in questi giorni in Gazzetta Ufficiale, prevede lo stanziamento per quest’anno di 625 milioni di euro da destinare ai trasporti pubblici locali (TPL): nello specifico, si tratta di 500 milioni come “fondo 2015”, ai quali si aggiungono 125 milioni che derivano da residui degli anni precedenti. In estrema sintesi, la legge ha l’obiettivo di concentrare l’intera somma, per il solo anno 2015, sul trasporto pubblico locale su gomma, nonché di semplificare le procedure di assegnazione dei fondi alle Regioni, per evitare che, come accaduto nel 2014, le somme stanziate vengano cancellate per motivi di spending review.

E’ chiaro, come sostiene anche ANFIA in una nota diramata all’indomani della firma sul DDL Stabilità da parte della Camera, che la cifra stanziata potrà consentire l’avvio di un processo di rinnovamento del parco mezzi pubblici circolante: una manovra che avrà ricadute positive sulla qualità dei mezzi in circolazione sia in termini di impatto ambientale che in termini di sicurezza a bordo dei veicoli e sulle strade, offrendo quindi un impulso positivo alla qualità della mobilità urbana.

“La decisione di destinare le risorse stanziate al solo comparto degli autobus per un anno – indica Roberto Vavassori, Presidente di ANFIArisponde all’esigenza, da anni istanza prioritaria di ANFIA, di sostenere il rilancio di un settore ormai ridotto ai minimi termini, nonostante rivesta una notevole importanza per lo sviluppo industriale e sociale del Paese”.

Qualche numero, per meglio comprendere le attuali condizioni del settore, viene fornito dalla stessa ANFIA: Nel 2013, la produzione italiana di autobus è calata del 14% (dopo un 2012 che aveva chiuso a -40,6%) e nei primi nove mesi del 2014 sono state prodotte appena 136 unità. La produzione media annua dell’ultimo decennio (2004- 2013) è scesa a 16.000 unità, contro le 38.700 del decennio precedente (1994-2003) e le 60.000 del decennio 1984-1993. Si tratta di quantità che non possono consentire a nessuna impresa di sopravvivere e a cui conseguono evidenti ricadute negative sull’occupazione e sulle entrate per lo Stato.

“Gli investimenti nel servizio pubblico sono la variabile fondamentale per il trend del mercato degli autobus finanziati – prosegue Vavassori - che ha subito perdite allarmanti: nei primi 8 mesi del 2014 sono stati immatricolati poco più di 700 autobus e la media annua delle immatricolazioni degli ultimi 6 anni (2008-2013) è di 1.297 autobus, contro i 2.611 dei sei anni precedenti (2002-2007)”. Cifre che influiscono in maniera negativa sull’attuale parco circolante, fra l’altro uno dei più vecchi d’Europa: l’età media dei bus nel nostro Paese ha superato i 12 anni, laddove a fine 2013 solo il 15% del parco autobus pubblico e privato aveva meno di 5 anni di età, mentre più di un quarto del parco mezzi piubblici per il trasporto pubblico urbano ed extraurbano aveva più di 15 anni di età. Circa il 72% del parco, inoltre, si caratterizza per classi di emissione antecedenti all’Euro 4, mentre solo il 4,6% del parco ha alimentazione alternativa.

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Tags: mercato VI legge di stabilità

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