Articoli | 19 May 2023 | Autore: Manuela Lai

CEI, Lema, Mec-Diesel: un nuovo gruppo per un grande progetto votato alla crescita

A colloquio con i protagonisti di una importante operazione, che ha portato all’integrazione di due gruppi già molto rilevanti in termini di dimensioni. Il progetto? Continuare a investire e diventare punto di riferimento della ricambistica autocarro in Europa.

 

C’è tanto entusiasmo e tanta voglia di investire nel nuovo gruppo che si presenta sul mercato italiano e internazionale come uno dei più importanti player nel comparto dei ricambi per autocarro. Una partnership che non è solo aggregativa, ma che fin da subito parla di integrazione mirata alla crescita e che coinvolge tre solide strutture come CEI, Lema e Mec-Diesel.

La notizia è arrivata ufficialmente sul mercato con il closing dell’operazione, il 6 aprile scorso e – seppur anticipata da diversi rumors – ha comunque destato sorpresa e interesse tra gli operatori per via della portata e delle potenzialità di sviluppo della partnership.

A poco più di un mese dalla firma dell’accordo di acquisizione di Mec-Diesel da parte di CEI, abbiamo incontrato i tre protagonisti di questa importante partnership, ovvero Elisabetta Boni (AD di CEI), Giordano Zauli (AD di Lema) e Alberto Pellegrino (AD di Mec-Diesel), per iniziare a conoscere il valore del nuovo gruppo che punta a competere sul mercato globale.


La volontà di CEI è stata chiara fin dall’aprile del 2021, con l’annuncio dell’acquisizione di Lema. Oggi, dopo due anni, con l’acquisizione di Mec-Diesel possiamo dire che questa volontà prende forma?
Elisabetta Boni
: Con grande soddisfazione e orgoglio posso affermare che l’acquisizione di Mec-Diesel porta avanti quel percorso di consolidamento di settore intrapreso nel 2021 con l’acquisizione di Lema (vai alla notizia). La partnership con Mec-Diesel ci permette infatti di creare un player di standing internazionale nel settore dell’aftermarket per autocarri e veicoli commerciali, il cui valore sta nella perfetta complementarietà tra le varie strutture.

Sul mercato nazionale e internazionale il nuovo gruppo si presenta con un vantaggio competitivo, dato dall’integrazione della capacità produttiva di cambi e componenti motore con un network distributivo capillare sul mercato italiano e in espansione anche a livello europeo e globale.


Come si è arrivati a questa partnership?
Alberto Pellegrino
: I primi tentativi di unione tra CEI e Mec-Diesel risalgono a qualche anno fa, ma non si concretizzarono perché i tempi non erano ancora maturi. Noi eravamo ancora una realtà molto giovane, mentre CEI si trovava già in una fase più avanzata.

Oggi invece siamo riusciti a trovare un accordo con White Bridge, il fondo proprietario della maggioranza di CEI e Lema, e fin da subito ci stiamo dedicando a questo progetto con tanto entusiasmo e tanta voglia di crescere.

A conferma di ciò, la mia famiglia e gli altri soci di Mec-Diesel hanno reinvestito nel gruppo, diventando soci di quello che è un progetto molto ambizioso nello scenario europeo dell’aftermarket.


Facciamo quindi chiarezza: cosa succederà sul mercato?
Alberto Pellegrino: Il mercato e i nostri clienti potranno fin da subito contare su un grande gruppo composto da tre solide aziende, che continueranno a operare come CEI, Lema e Mec-Diesel. Nulla cambia nelle struttura di ogni singola azienda e anche le posizioni di vertice rimarranno le stesse.

L’integrazione che deriva da questa operazione ci permette però di offrire al cliente una gamma ampissima di prodotti, focalizzata principalmente su motore, cambio, differenziale e sottocarro. Diventiamo quindi degli specialisti per tante linee di prodotto, che affiancano all’ampiezza e alla qualità dell’assortimento una preparazione tecnica e una eccellenza nel servizio senza uguali sul mercato.

È importante sottolineare che – a parte i miglioramenti dei servizi e l’ampliamento della gamma – il cliente avrà sempre gli stessi referenti in azienda e ogni azienda continuerà con la propria organizzazione commerciale a operare sul mercato.


Come vi siete organizzati a livello di organigramma?
Giordano Zauli: L’unione delle nostre aziende ci permetterà di investire in tante direzioni che servono alla crescita, in prima istanza le persone. Per cui oggi la prima cosa da fare è costruire l’organigramma del futuro.
L’onere e l’onore di guidare il gruppo è stato dato ad Alberto Pellegrino, mentre Elisabetta Boni ricopre il ruolo di presidente. Come detto, ognuno di noi mantiene le proprie funzioni all’interno delle rispettive aziende.
In qualità di amministratore del gruppo, Alberto si farà carico di gestire e coordinare ogni step di questo percorso, che ci porterà a una perfetta integrazione delle otto aziende coinvolte.


L’integrazione delle diverse offerte potrebbe celare delle sovrapposizioni di prodotto? Come verranno gestite?
Elisabetta Boni: Definirei anche questa acquisizione, come già avvenuto con Lema, un matrimonio perfetto. Cambio e motore si integrano perfettamente quindi l’offerta che ne deriva è molto complementare, con pochissime sovrapposizioni.

Alberto Pellegrino: Si tratta di una percentuale piccolissima, meno del 5% dei prodotti, che va letta in chiave positiva, in quanto fortifica la gamma stessa, perché i prodotti appartengono a brand con un diverso posizionamento di prezzo o sono gamme per applicazioni differenti. 
A titolo esemplificativo, per quanto riguarda i volani motore, trattati sia da CEI sia da Mec-Diesel, avremo una gamma ancora più ampia, affiancando la specializzazione per applicazioni ita
liane di Mec-Diesel alla gamma molto internazionale di CEI.


La forte valenza internazionale caratterizza tanto CEI e Lema quanto Mec-Diesel, anche se quest’ultima è molto forte anche sui mercati interni. Dove vi concentrerete innanzitutto?
Alberto Pellegrino: Con circa 220 milioni di euro di fatturato e oltre 500 dipendenti, il gruppo avrà la dimensione e la struttura necessarie per competere a livello globale. A tutti gli effetti diventiamo uno dei gruppi carro più grandi d’Europa.

Siamo comunque tre realtà molto forti anche sul mercato italiano, con una struttura importante di filiali e venditori che andremo a intensificare ulteriormente. Ed è da qui che vogliamo iniziare il nostro percorso di integrazione, partendo con un gruppo composto da 50 venditori, sette filiali sul territorio e uffici molto strutturati internamente, capaci fin da subito di generare un fatturato di 80 milioni di euro.
Iniziamo questo percorso con la consapevolezza che ci vorrà un po’ di tempo prima di arrivare a definire il perimetro di questo gruppo e strutturare un’offerta commerciale importante verso il cliente. Ma il nostro obiettivo è continuare a crescere e a investire, perché vogliamo essere sempre più un partner importante per il ricambista e per gli specialisti cambio e motore.


L’azienda CEI viene da una recente acquisizione. Come si inserisce in questo progetto?
Elisabetta Boni: L’impronta di costruzione della CEI è quella di andare sempre più in profondità nella produzione, integrando le fasi di lavorazioni al nostro interno, come dimostra la recente acquisizione dell’azienda Palmizio Amalia, specializzata in lavorazioni meccaniche di precisione.

Vogliamo continuare in questo percorso, focalizzandoci sempre più sull’aspetto produttivo. In programma ci sono già importanti investimenti in macchinari e in attrezzature di produzione, così come nella costruzione di un nuovo polo da 18.000 mq che fungerà da polmone per lo sviluppo dell’azienda.
L’obiettivo è quello di ampliare ulteriormente i nostri mercati, che ci vedono oggi molto presenti nelle Americhe e nei paesi extra-europei, puntando a meglio presidiare mercati a noi più vicini, come quello dell’Europa continentale.


Mec-Diesel invece è reduce da una ristrutturazione interna e da un forte politica di espansione sul territorio. Continuerete in questa direzione?
Alberto Pellegrino: Certamente, confermo che proseguiremo con il presidio del territorio e l’apertura di nuove filiali. Dopo i depositi di Pero (MI), Roma e Vinci (FI) dello scorso anno, inaugureremo prossimamente quello di Padova (PD).
Il nostro obiettivo è arrivare a servire tutti i ricambisti in Italia con una consegna mattina per il pomeriggio e nel tempo questo livello di servizio sarà propulsivo per la crescita di tutto il gruppo.
Anche la ristrutturazione interna, che prosegue tuttora, sarà al servizio di tutto il gruppo, con una ampliata diversificazione delle business unit.


Qual è stata la reazione degli operatori con i quali vi siete finora confrontati?
Elisabetta Boni: L’operazione ha destato molto interesse tra gli operatori, alcuni dei quali si sono fatti avanti proponendo nuove alleanze.
La possibilità di entrare a far parte di un grande gruppo di imprenditori può essere sicuramente una risposta ai cambiamenti in atto nel settore.
Siamo aggreganti e se catturiamo l’interesse di altre aziende a far parte del gruppo, siamo pronti a sederci al tavolo e discuterne.

In foto: il magazzino LEMA, completamente automatizzato grazie alle soluzioni verticali Modula.


La vostra invece è una risposta ai cambiamenti in atto?
Alberto Pellegrino: Il mondo cambierà e noi cambieremo con esso. Non pensiamo che sia una trasformazione imminente e che taglierà le gambe a molte aziende, altrimenti non avremmo concluso investimenti così importanti. Dovremo essere bravi a cambiare con il mercato ma la cosa non ci preoccupa, anzi: saremo pronti a cogliere nuove sfide.

 

6 aprile 2023: l’accordo in sintesi

È il giorno del closing dell’operazione: CEI acquisisce il 100% di Mec-Diesel. Ma è anche il giorno che sancisce ufficialmente la costituzione di un nuovo player europeo nel mercato dei ricambi per autocarri.

Azionista di maggioranza del nuovo gruppo è il fondo White Bridge Investments II, che lo scorso giugno ha acquisito da Alto Capital IV la maggioranza del gruppo CEI-Lema.
I precedenti soci di CEI e Mec-Diesel hanno reinvestito al fianco di White Bridge nell’operazione, confermando così il loro supporto al progetto di aggregazione ed espansione del nuovo gruppo.

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