Articoli | 17 April 2019 | Autore: Redazione

Flessione a doppia cifra per il mercato dei veicoli industriali a marzo. Tornano positive le immatricolazioni LCV

A fronte del calo importante registrato anche nel mese di marzo, Unrae definisce la situazione attuale delle immatricolazioni “in caduta libera” e ritiene seriamente compromessi il rinnovo del parco, la sicurezza e il futuro dell’autotrasporto. Di segno opposto il mercato dei veicoli commerciali, che dopo 11 mesi di flessione, torna a crescere.

 

Cominciano ad apparire evidenti nei dati di mercato i danni provocati dalla completa assenza di strategia politica nei confronti dell’autotrasporto”.
Con questa sconfortante frase Unrae apre il comunicato stampa con cui rende noto le sue stime, elaborate dal Centro Studi e Statistiche sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per il mese di marzo. 
Continua quindi il trend negativo già iniziato negli ultimi mesi dello scorso anno per le immatricolazioni dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 t. La flessione non si scosta molto da quella del mese precedente, visto che anche marzo registra un calo importante, con -10,1% rispetto allo stesso mese del 2018 (2.140 unità immatricolate contro 2.381).

Stime altrettanto negative si hanno per il comparto dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore a 16 t, che ha fatto registrare a marzo una perdita dell’8,9% rispetto allo stesso mese del 2018 (1.740 unità immatricolate contro 1.909).

Mai previsioni furono tanto precise, visto che già a novembre, nel corso della tradizionale conferenza stampa autunnale, Unrae aveva anticipato che il mercato a fine 2019 avrebbe subito una brusca frenata, nell’ordine del 10% rispetto al 2018.
E così è, almeno per il momento. Il primo trimestre, infatti, archivia una flessione del 10,2% per i veicoli superiori alle 3,5 t (con 5.995 immatricolazioni, rispetto alle 6.676 del gennaio-marzo 2018). Stesso negativo risultato per il comparto dei veicoli con massa totale a terra uguale o superiore a 16 t (pesanti), che segna nei primi tre mesi dell’anno un calo del 10% (4.976 unità rispetto a 5.527).

Il commento di Franco Fenoglio

“E’ da oltre trent’anni - commenta Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE - che chi governa questo Paese non riesce a definire una strategia di sviluppo dell’autotrasporto sostenuta da interventi strutturali, per dare concreto impulso al settore”. 
“Neppure l’attuale Governo sta dimostrando attenzione per il settore e questo si manifesta tragicamente in una serie di dati negativi, che vanno dalla perdita di traffico internazionale delle imprese italiane (ridotto a meno del 24%) alla scomparsa di migliaia di piccole e medie imprese (secondo l’ultima revisione effettuata, altre 20.000 non avrebbero più le condizioni per restare nell’Albo), mentre quelle di maggiore dimensione hanno trasferito in tutto o in parte la loro attività in Paesi esteri”.

“L’autotrasporto italiano non regge la concorrenza dei competitori europei, portata anche all’interno del mercato nazionale attraverso la pratica del cosiddetto cabotaggio”.
 “Che un settore strategicamente importante - continua Fenoglio - finisca in condizioni di estrema debolezza nell’arena europea sembra non preoccupare nessuno. Se in trent’anni la scelta di destinare le risorse messe a disposizione dell’autotrasporto ad una serie di interventi a pioggia, nell’inutile tentativo di garantire la sopravvivenza di tutti, ha portato ai risultati sconfortanti che oggi vediamo, per quale perversa ragione non si vuole prenderne atto e cambiare rotta per fare scelte di sviluppo vincenti?”.

“Guardiamo quindi con estrema preoccupazione all’ennesimo taglio dei fondi per gli investimenti in favore di altre misure non inquadrabili in nessuna strategia di sviluppo produttivo del settore - conclude Fenoglio - soprattutto se consideriamo che siamo ormai prossimi alla fine del periodo previsto per la presentazione delle domande a valere sui finanziamenti per i fondi 2018, e ancora non vediamo neppure il Decreto ministeriale di riparto delle risorse per il 2019, al quale dovrà poi seguire quello dirigenziale per la destinazione dei fondi per gli investimenti alle diverse categorie di veicoli finanziabili”.
 

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