News | 14 February 2020 | Autore: Redazione

Continua il trend negativo del mercato veicoli industriali: gennaio 2020 a -3,2%

L’ennesimo calo delle immatricolazioni (continuo da luglio 2019) fa alzare il livello di preoccupazione degli operatori del settore, che a gran voce chiedono politiche complessive che affrontino i problemi della logistica e del trasporto in un’ottica di sistema.

 

Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il Centro Studi e Statistiche di UNRAE ha elaborato una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di gennaio 2019. Il calo ormai è continuo e ininterrotto dallo scorso luglio, anche se il trend è decrescente.
Gennaio 2020 registra una diminuzione delle immatricolazioni di mezzi con massa totale a terra superiore alle 3,5t che si attesa a –3,2% rispetto al gennaio del 2019 (con 2.123 unità immatricolate rispetto alle 2.192 di un anno fa).

Fa peggio il comparto dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore a 16t, che a gennaio 2020 registra un calo di -5,3% rispetto al gennaio del 2019 (1.803 unità immatricolate contro 1.903).

Franco Fenoglio, in qualità di Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, si fa portavoce di una forte preoccupazione che pervade tutto il comparto.
Guardando al quadro generale dell’autotrasporto - commenta Fenoglio - si vede come, nonostante le denunce e le aspettative e a dispetto delle iniziative di sostegno intraprese, l’andamento negativo non dia segni di inversione. Abbiamo più volte ormai ribadito in tutte le sedi nelle quali siamo stati convocati, che il sistema trasportistico italiano necessita di una visione programmatica di politica industriale, di interventi strutturali e di indicazioni certe per impostare una diversa organizzazione. Lo stesso sviluppo tecnologico di mezzi e sistemi gestionali lo impone”.

All’autotrasporto in sofferenza - continua Fenoglio - servono indirizzi certi di politica economica e industriale, che consentano a tutte le imprese di poter progettare uno sviluppo coerente con le crescenti richieste di sostenibilità, che non è un mantra contemporaneo, ma un grido di allerta. A nulla servono gli sforzi dell’industria che, per rispondere adeguatamente allo stress di normative ambientali sempre più severe, continua a investire per proporre al mercato veicoli performanti in termini sostenibilità, sia economica che ambientale, e di sicurezza.
Continuiamo, infatti, ad essere in assenza di politiche complessive che affrontino i problemi della logistica e del trasporto in un’ottica di sistema, per promuovere un concreto sviluppo competitivo per l’autotrasporto italiano, che denuncia inoltre una carenza endemica di profili professionali da adibire tanto alla guida quanto all’assistenza dei veicoli industriali e dei loro rimorchi
”.

 

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