News | 25 February 2016 | Autore: Redazione

ANFIA: cala l’autotrasporto ma cresce la produzione di veicoli industriali

Nonostante il trasporto merci su strada in Italia nel 2014 sia tornato al livello più basso dell’ultimo decennio, lo scorso anno la produzione nazionale di veicoli industriali è cresciuta.
Di fondamentale importanza per rafforzare la competitività delle imprese sono, ancora una volta, le misure a sostegno del rinnovo delle flotte di autotrasporto.


 

In Italia, nonostante il trasporto stradale continui a essere la modalità di trasporto merci prevalente, tra il 2008 e il 2014 i volumi di merci movimentate su strada hanno riportato un calo del 35% in miliardi di tkm. La leggera ripresa avviata nel 2013 è stata sconfessata da una flessione del 2,6% nel 2014, anno in cui i volumi di merci movimentate sono tornati al livello più basso dell’ultimo decennio, mostrando una contrazione superiore alle media UE, con impatti fortemente negativi sul mercato degli autocarri.
Il traffico merci su strada nell’Ue, infatti, ha registrato un lieve recupero dello 0,4% rispetto al 2013. Pur rimanendo stabile rispetto alle altre modalità di trasporto, nell’ultimo decennio la quota del trasporto merci su strada ha subito una pesante riduzione pari al 10,4% rispetto ai livelli del 2007.
Sono questi i dati forniti dal “Focus sul trasporto merci su strada”, che l’Area Studi e Statistiche ANFIA ha realizzato sulla base delle indagini Eurostat relative al 2014.
 
Ma guardiamo più da vicino come si caratterizza la flotta di veicoli adibiti al trasporto merci nel nostro paese. Il 49% degli autocarri con ptt superiore a 3,5 t ha più di 20 anni, e di questi oltre il 51% ha portata utile compresa tra 1,7 t e 6 t.
Gli autocarri specifici/speciali con ptt superiore a 3,5 t con più di 20 anni pesano per il 31% del totale del comparto. Le motrici con oltre 20 anni sono solo il 13% e contando anche quelle con più di 15 anni raggiungono il 22% di tutti i trattori stradali circolanti.
L’anzianità del parco dei veicoli registrati al PRA è testimoniata dagli alti volumi di mezzi con classe di emissione ante Euro4, che per gli autocarri con ptt superiore a 3.500 kg pesa per l’85% del parco.
 

Produzione e mercato autocarri >3,5 t di ptt
Note positive vengono però dalla produzione nazionale di autocarri con peso totale a terra superiore a 3,5 t, cresciuta nel nostro paese nel 2015 del 30% rispetto al 2014, ma rimanendo ancora molto lontana (al di sotto del 36%) dalla produzione record del 2007. Ad ogni modo, la produzione dello scorso anno è stata più alta del 43% rispetto a quella del 2009.
Come abbiamo visto, nel nostro paese il calo dei volumi delle merci trasportate è stato maggiore rispetto alle media Ue: questo ha determinando una contrazione più accentuata delle vendite di nuovi autocarri. La media annua di autocarri nuovi venduti in Italia dal 2000 al 2008 è stata di 36.700, dal 2009 al 2011 di 18.900, dal 2012 al 2015 di poco superiore alle 13.500 unità.
L’anno scorso il comparto ha visto un incremento del 19,7% del numero di libretti rilasciati. In particolare è cresciuta la categoria dei trattori stradali, +27,9% nel 2015.
Iveco si è confermato il leader del mercato dei veicoli industriali medi-pesanti, in crescita del 16% rispetto al 2014 e con una quota di mercato del 38%; a seguire, troviamo Volvo, Scania e Mercedes Benz. Questi quattro produttori di veicoli industriali, nel 2015 hanno rappresentato il 71,5% del mercato nostrano.
 
Entrando nel dettaglio delle aree geografiche, nel 2015 le immatricolazioni di veicoli pesanti sono aumentate in tutto il paese; l’incremento maggiore ha visto protagoniste le regioni del Sud e le isole, dove le immatricolazioni sono cresciute del 33,9%. Il Nord Est ha registrato un +20,7%, mentre nel Nord Ovest, l’area più proficua del nostro paese, il mercato è aumentato del 14,3%. Nel Centro Italia, il business più marginale tra le aree geografiche, la crescita è stata più modesta con un +10,8%. La regione con il maggior incremento è stato il Friuli (+56,6% sul 2014), mentre Umbria e Valle d’Aosta sono state le uniche due regioni a registrare decrementi.
 
Misure di supporto
Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA, ribadisce l’importanza del sostegno da parte del Governo: “Come suggeriscono questi numeri e anche considerando i notevoli investimenti in innovazione realizzati dai costruttori per migliorare le prestazioni dei nuovi veicoli in termini di impatto ambientale e di sicurezza attiva e passiva, secondo le vigenti normative, è importante poter contare su misure di sostegno al rinnovo delle flotte di autotrasporto che aiutino a supportare il percorso di rilancio della competitività delle imprese di questo specifico comparto”.
 
Tra i fattori che potrebbero contribuire al rinnovo delle flotte con veicoli meno inquinanti, sottolinea ANFIA, c’è l’impiego di veicoli a GNL (gas naturale liquido). Il Governo italiano si è infatti impegnato ad adottare iniziative per sviluppare la rete dei distributori in tutto il territorio nazionale, anche in ottica di recepimento della Direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (nota come Direttiva DAFI), che prevede che sul versante dei trasporti stradali gli stati membri, attraverso i rispettivi quadri strategici nazionali, entro il 2025 realizzino un numero adeguato di punti di rifornimento per i carburanti alternativi.
 
Occorre poi proseguire sulla strada intrapresa negli ultimi anni con i Decreti sugli investimenti in veicoli delle imprese di autotrasporto (l’ultimo risale al 4 novembre scorso). L’obiettivo è stato quello di incentivare l'acquisto o la locazione finanziaria di autoveicoli industriali e trainati nuovi per il trasporto merci, dotati di caratteristiche innovative ed elevate prestazioni ambientali e di sicurezza, come l’alimentazione alternativa a metano o GNL, dispositivi innovativi a bordo veicolo.
 
Infine, lo scorso dicembre è stato varato il Decreto sull’estensione del Fondo di Garanzia per le PMI alle operazioni finanziarie di accesso al credito per investimenti effettuati da imprese e consorzi appartenenti all’industria automobilistica, e per investimenti in mezzi di trasporto.
 
Questi provvedimenti vanno a beneficio del rinnovo dei beni strumentali d’impresa per quelle aziende che utilizzano come tali i veicoli commerciali e industriali. Si tratta di misure che puntano a piani di sviluppo pluriennale delle imprese e contribuiscono alla green economy, consentendo il raggiungimento degli obiettivi dell’accordo della Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici.

 

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