Articoli | 05 February 2013 | Autore: Stefania Antonelli

Mercato veicoli industriali - Immatricolazioni a picco, bus in leggera salita

Secondo i dati Acea, l'Unione Europea nel 2012 ha continuato a segnare un calo nelle registrazioni dei mezzi pesanti, con l'eccezione degli autobus. In questo panorama, l'Italia è spesso tra i Paesi che subiscono maggiori contrazioni.

Secondo i dati Acea (l'associazione dei costruttori auto europei), a dicembre 2012 in Europa le registrazioni di nuovi veicoli commerciali e industriali hanno proseguito il trend negativo che ha caratterizzato tutto l'anno solare, totalizzando 125.825 unità. La domanda, con un -23,4%, ha raggiunto il livello più basso da ottobre 2009, con cali nei mercati principali che vanno dai 15,5 punti percentuali del Regno Unito ai 34,2 della Spagna, passando per il -20,3% dell'Italia, il -21,3% francese, il -24,7% tedesco.

Un panorama che vede le performance italiane non più negative di quelle degli altri paesi. Peccato che, andando a esaminare l'intero anno 2012, la classifica veda il Belpaese agli ultimi posti, al di sopra solamente di Portogallo, Grecia e Cipro.

Un trend che si ripropone anche per le singole categorie di mezzi pesanti (a parte gli autobus): a fronte di un dicembre negativo, ma con perdite inferiori alla media europea, nel quadro generale del 2012 l'Italia è uno dei paesi che lamentano i cali maggiori.

Confrontando i risultati del mese di novembre 2012 su novembre 2011, con quelli di dicembre 2012 su dicembre 2011, si nota come da un lato il decremento registrato dall'Italia sia diminuito (da -27,5% a -20,3%), un dato che pare incoraggiante, ma dall'altro lato sono le performance degli altri Paesi a essere peggiorate nell'ultimo mese. Se a novembre erano 10 i Paesi ad aver registrato un trend negativo oltre -20%, a dicembre il numero è salito a 17. La media europea, infatti, che a dicembre è stata del -23,4%, a novembre era di –18,5%. Una considerazione che non fa presagire niente di buono per il mercato europeo.

Guardando il quadro dell'anno intero, come si diceva, l'Italia è molto in basso nella classifica, con il suo -31,7% (132.000 nuove registrazioni), mentre altri Paesi se la sono cavata meglio: Regno Unito -5,7%, Germania -7%, Francia -10,3% e Spagna -25,9%. In totale in Europa sono stati registrati 1.695.173 nuovi veicoli commerciali e industriali, cioè il 12,4% in meno rispetto all'anno precedente.

Vediamo i numeri categoria per categoria.

 

Van fino a 3,5 tonnellate

Nel mese di dicembre in Europa sono stati immatricolati 103.254 nuovi furgoni, per un decremento del 24,3% rispetto al dicembre precedente. Nel dettaglio, il Regno Unito ha perso 14,2 punti percentuali, l'Italia 19,6, mentre cali maggiori si sono avuti in Francia, Germania e Spagna (rispettivamente -21,7%, -24,3% e -32,7%). Nei dodici mesi la domanda è calata del 13,3%, con 1.377.283 mezzi immatricolati. La Germania ha visto un decremento del 6%, il Regno Unito del 7,9%, la Francia -10,6%, la Spagna -26,3% e l'Italia -32%.

 

Mezzi pesanti oltre 3,5 tonnellate

I numeri di dicembre sono negativi anche per il segmento dei veicoli industriali al di sopra delle 3,5 tonnellate (-22,8%), che ha totalizzato 19.309 unità. Tutti i maggiori mercati hanno subito gravi contrazioni, -17,1% in Francia, -22,3% nel Regno Unito, -22,8% in Italia, -28,2%in Germania, -40,5% in Spagna. Nel corso del 2012, la domanda (285.809 immatricolazioni) è scesa del 9,1% in Europa. L'unico mercato importante a crescere è stato il Regno Unito, che ha visto un incremento del 3,5%, mentre gli altri hanno registrato cali più o meno importanti: Francia -7,5%, Germania -9,8%, Spagna -21,3%, Italia -29,4%.

 

Truck oltre 16 tonnellate

A dicembre i super pesanti hanno fatto registrare un calo a doppia cifra in tutti i maggiori mercati europei, che in totale, con 14.267 nuovi mezzi, hanno subito un decremento del 21,7%. In particolare: -16,4% in Francia, -20,2% in Italia, -21,2% nel Regno Unito, -27,1% in Germania e -39,6% in Spagna. Nel periodo gennaio-dicembre i risultati sono stati eterogenei. A livello europeo il calo è stato del 9,4%, con 214,086 registrazioni. I singoli Paesi hanno visto chi una sostanziale stabilità (Regno Unito, -0,4%), chi contrazioni medie (Francia e Germania hanno perso rispettivamente 8,5 e 9,6 punti percentuali) e chi perdite decisamente più rilevanti: Spagna -20,4%, Italia -28,5%.

 

Autobus oltre le 3,5 tonnellate

L'unico segmento positivo del settore. A dicembre l'Unione Europea ha contato 3.262 nuovi autobus, cioè 11,9% in più rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. La crescita è stata trainata dagli ottimi risultati di Finlandia, Paesi Bassi, Svezia e soprattutto Romania. Tra i maggiori mercati, solo il Regno Unito ha segnato una crescita (+2%). La Germania è rimasta stabile, mentre sono calati Francia (-18,1%), Italia (-53,1%) e Spagna (-61,5%). Anche considerando tutto l'anno, gli autobus hanno registrato una performance positiva (+1,4%), grazie soprattutto al Regno Unito, con il suo +31,9%. La Germania è cresciuta dell'1,9%. Nonostante il calo del 10,9%, la Francia rappresenta il secondo maggiore mercato, dopo il primo posto dell'UK. Cali consistenti per Italia (-30,4%) e Spagna (-38,7%).

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