Articoli | 22 May 2020 | Autore: Redazione

Mercato autocarri e trainati: pesante calo ad aprile. Picco negativo o plateau?

Per Anfia, aprile registra il picco negativo, con un calo del 61,7% per gli autocarri e del 70,7% per i veicoli trainati; la speranza è che questa tendenza non diventi un “plateau”, come quello che ha caratterizzato la fase più importante nell’andamento dell’epidemia.

 

Già pesantemente colpito nel precedente mese di marzo, il mercato degli autocarri e dei veicoli trainati ad aprile - secondo i dati diffusi da Anfia - subisce un altro duro contraccolpo, con perdite consistenti, che potrebbero rappresentare il picco negativo di questa crisi innescata dalle misure di contenimento della pandemia da Covid-19.

È più contenuto, invece, il calo del mercato degli autobus (-32%), che deve rapidamente trovare delle soluzioni alternative per uscire da questa crisi, visto che la mobilità dei cittadini e le modalità di utilizzo dei mezzi pubblici stanno cambiando radicalmente.

Oltre ai dati mercati, nel suo ultimo comunicato Anfia analizza i problemi e gli impatti dell'emergenza sanitaria in atto, sostenendo la necessità di avviare immediatamente delle misure di incentivazione agli investimenti delle imprese di autotrasporto e auspicando che le ingenti risorse del DL Fiscale e della legge di bilancio 2019 possano entrare in vigore prima dell’estate.

La ripresa? Si prevede lenta

Come sottolinea Anfia, l’emergenza ha generato gravi difficoltà per le imprese di autotrasporto su vari fronti, tra cui, in generale, una forte contrazione della domanda e dei volumi di merci trasportate. Difficoltà che potrebbero in parte permanere anche nell’attuale Fase 2, considerando, ad esempio, che il commercio al dettaglio ha subito in questi mesi una forte caduta. Istat ha stimato, per il mese di marzo rispetto a febbraio, flessioni del 20,5% in valore e del 21,3% in volume, che hanno interessato soprattutto le vendite di beni non alimentari.

Il punto è che si prevede una ripresa lenta, sia a causa delle disposizioni governative che comunque resteranno restrittive, sia a causa del clima di fiducia dei consumatori in forte calo e dei cambiamenti di questi ultimi nello stile di consumo.

Ovviamente la crisi ha messo alla prova anche la filiera produttiva dei veicoli industriali, che ha ripreso a pieno ritmo le attività solo il 4 maggio scorso, contestualmente alla riapertura dei concessionari e delle reti di vendita su tutto il territorio nazionale e alla ripartenza delle attività delle motorizzazioni provinciali.
Lo stop produttivo avrà chiaramente effetti sulle previsioni di consegna dei veicoli. Il DL rilancio stabilisce una proroga al 31 dicembre specifica per i beni acquistati con i benefici del superammortamento, mentre i DL Cura Italia e Liquidità, nelle previsioni di proroga dei termini degli atti amministrativi, si applicheranno per quantificare la proroga delle consegne delle risorse autotrasporto.

Persi 2,4 milioni di autoveicoli

L’ultimo dato complessivo rilevato da ACEA, l’associazione europea dei costruttori di autoveicoli, lo scorso 11 maggio, fa riferimento a una perdita di produzione di 2,4 milioni di autoveicoli (tutte le tipologie) in UE (UK compreso) – di cui oltre 159.000 in Italia - per effetto di una chiusura degli impianti produttivi europei della durata media di 29 giorni lavorativi (41 in Italia).
Per la tenuta del sistema produttivo nei prossimi mesi, avrà un ruolo chiave l’avvio immediato delle misure di incentivazione agli investimenti delle imprese di autotrasporto.

La parola ai numeri

Come da analisi dei dati Anfia, ad aprile 2020 sono stati rilasciati 905 libretti di circolazione di nuovi autocarri (-61,7% rispetto ad aprile 2019) e 581 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (-70,7%), suddivisi in 39 rimorchi (-69,5%) e 542 semirimorchi (-70,7%).

Nei primi quattro mesi dell’anno si contano 6.294 libretti di circolazione di nuovi autocarri, il 26% in meno del periodo gennaio-aprile 2019, e 3.492 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (-47% rispetto a gennaio-aprile 2019), così ripartiti: 285 rimorchi (-45,5%) e 3.207 semirimorchi (-47,1%).

Nello specifico, per le vendite di autocarri nel primo quadrimestre, il calo è stato più accentuato nelle aree del Nord-Ovest (-39%) e del Nord-Est (-32%), mentre nelle regioni del Centro e Sud la flessione è stata più contenuta, -12%. Guardando ai rimorchi, nei primi quattro mesi del 2020, le marche estere perdono il 54% del mercato, mentre le marche nazionali contengono la perdita al 36%.

Il mercato degli autobus con ptt superiore a 3.500 kg ad aprile registra 157 nuove unità, con un decremento del 32%. Nel mese, si registra una crescita solo per i minibus (+59,1%), mentre chiudono il mese in flessione a doppia cifra gli autobus adibiti al TPL (-34,9%), gli autobus e midibus  turistici (-47,5%) e gli scuolabus (-52,2%).

Nei primi quattro mesi del 2020, sono stati rilasciati 1.302 libretti di autobus contro i 1.284 di gennaio-aprile 2019 (+1,4%). Segno positivo per gli autobus e midibus turistici (+19,8%) e per i minibus (+59,2%), mentre registrano un calo gli autobus adibiti al TPL (-11,9%) e gli scuolabus (-40%).

Le previsioni del DL Rilancio, sospendendo fino al 2024, per i soggetti beneficiari delle risorse pubbliche, l’obbligo di cofinanziamento per l’acquisto degli autobus, daranno sicuramente un impulso al mercato, vista anche la complessa situazione derivante dall’attuale contingenza legata alla crisi sanitaria, sociale ed economica innescata dalla pandemia da Covid-19, in cui si trovano le imprese di TPL.

La pandemia modificherà non poco la mobilità dei cittadini e le modalità di utilizzo dei mezzi pubblici. Per Anfia, l’auspicio è che si possa cogliere l’occasione per ridisegnare il futuro della mobilità, puntando sulla capacità innovativa della filiera italiana del trasporto passeggeri, nonché contribuire a un progressivo incremento della produzione nazionale e al riposizionamento competitivo della filiera del nostro Paese.

 

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