News | 26 June 2014 | Autore: Francesco Giorgi

Autotrasportatori a confronto nell’assemblea di Autotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano

Una tavola rotonda che ha rinnovato le priorità da prendere in considerazione per il futuro dei trasporti su strada a livello nazionale e comunitario

Trasporti su strada, a che punto siamo? Eliminazione del bagarinaggio abusivo con la creazione di una sezione interna all’Albo Autotrasportatori per le imprese che effettuano attività di intermediazione in misura superiore al 30% del fatturato; chieste al Governo le statistiche dei controlli stradali; semplificazione dei dispositivi a bordo degli automezzi e gestione unificata e trasparente degli archivi di dati; dito puntato sui costi minimi. E ancora: creazione di reti operative fra gli imprenditori medio–piccoli per ottenere gli stessi strumenti delle aziende strutturate ed essere maggiormente competitivi a livello europeo. Sono tutti i “punti” affrontati lo scorso fine settimana a Rosta (Torino) nell’assemblea “Libero sfogo alle idee e alle proposte” di Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano che ha concluso il weekend del “Truck Show Country”.
 

>> Per saperne di più su Assotrasporti
 

Le due associazioni sono state invitate dagli organizzatori dell’evento per dare vita a una tavola rotonda che ponesse sul taccuino delle priorità le questioni legate al settore dei trasporti su strada. Spazio, dunque, all’illustrazione della piattaforma sindacale aggiornata con le ultime proposte emerse dalle assemblee e presentata nei giorni scorsi al Ministero dei Trasporti, e che fra le urgenze all’ordine del giorno chiede una riforma dell’Albo degli Autotrasportatori, il contrasto all’intermediazione “parassitaria e abusiva” (bagarinaggio) attraverso la creazione di una sezione interna all’Albo per le aziende di trasporto che effettuano attività di intermediazione nel trasporto in misura percentuale superiore al 30% del fatturato totale o che sono prive di veicoli intestati, nuove destinazioni per i fondi da destinare ai contributi per la formazione professionale nell’autotrasporto, il recupero delle accise sul gasolio direttamente in fase di fatturazione per quanti usano le convenzioni attraverso carte petrolifere o extra–rete, la riduzione dei costi dei contributi versati dalle aziende di autotrasporto con la creazione di fasce agevolate per armonizzarli con la media europea, la creazione di una tariffazione autostradale proporzionale alle singole tratte e alle misure di manutenzione o investimento relative ad esse, la costituzione di un tavolo comune fra Associazioni e forze di polizia con l’obiettivo di rivedere i criteri dei controlli stradali sulla documentazione degli autotrasportatori stranieri (richiesta in sede di Governo da Ivan Catalano, vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera e dal collega Gianluca Susta della Commissione Lavori Pubblici del Senato), lo studio e l’applicazione di agevolazioni in tema di lavoro usurante per la categoria dell’autotrasporto di cose (per i dipendenti e per i titolari o soci conducenti, come già prevista per i conducenti di bus per servizi pubblici di trasporto), la revisione dei divieti di circolazione, la creazione di un archivio unificato Motorizzazione Civile – PRA e l’implementazione dell’open data.

Gli interventi all’assemblea Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano sono stati aperti da Secondo Sandiano, presidente nazionale di Assotrasporti, che ha illustrato i punti della piattaforma sindacale: “Tutte queste richieste sono realizzabili in maniera semplice: è sufficiente la volontà del Governo e delle istituzioni”. A questo proposito, è emerso nell’incontro che la Commissione europea ha valutato positivamente le proposte. Sandiano ha, successivamente, informato gli intervenuti all’incontro sulla richiesta avanzata da Assotrasporti al Governo in merito alle statistiche dei controlli su strada: gli autotrasportatori stranieri, ha detto il numero uno di Assotrasporti, non vengono fermati quasi mai; questo favorisce la concorrenza sleale dall’estero a danno degli autotrasportatori italiani; allo stesso modo dei pedaggi autostradali non pagati che incidono sul bilancio dello Stato.

Ivan Catalano (vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera) si dichiara impegnato in prima persona per semplificare i dispositivi a bordo degli automezzi e per creare una gestione unificata e trasparente dei database, con l’obiettivo di favorire e migliorare i controlli: una black box unificata che “Permetterebbe maggiore efficienza e riduzione dei costi”.

Il tema dei costi minimi è stato affrontato da Renzo Erbisti, presidente di Azione nel Trasporto Italiano: la questione, indica Erbisti, va risolta “Controllando la committenza”; tuttavia, in questo mancano volontà e interesse: “Le grandi Associazioni tradizionali dell’autotrasporto finiscono con il rappresentare proprio gli interessi dei committenti”. Un problema simile riguarda la concorrenza sleale e il cabotaggio abusivo, che rischiano di aumentare se non si interviene il prima possibile, “Come avviene ad esempio quando anche le ditte tedesche (non solo rumene) aprono uno stabilimento in Italia e assumono autisti italiani con contratto tedesco, facendoli però lavorare in Italia”, dichiara Erbisti.

Fra gli intervenuti, Marco Boero – vicepresidente ACIT (Associazione Cuneese Innovazione nel Trasporto, aderente ad Assotrasporti) – ricollegandosi a quando dichiarato da Erbisti ha puntato il dito sulle delocalizzazioni, il cui risultato rischia di far perdere alle casse dello Stato i contributi da parte degli autotrasportatori, “I quali tuttavia usufruiscono regolarmente delle strutture e del servizio sanitario nazionale”. 

Photogallery

Tags: assotrasporti

Leggi anche