News | 18 July 2019 | Autore: Redazione

Tra segni meno e segni più, il mercato dei mezzi pesanti è ancora stabile

Crescita a doppia cifra, a giugno, per il mercato degli autocarri (+38,3%), mentre mantengono il segno meno i veicoli trainati (-2,8%) e gli autobus (–3,4%). Nel primo semestre 2019, gli autocarri rimangono sui livelli dello stesso periodo del 2018, mentre veicoli trainati e autobus confermano un trend negativo.

 

Dopo un mese di maggio che era tornato in territorio positivo (+5,3%), anche giugno si chiude con una crescita importante per il mercato degli autocarri (+38,3%). È un risultato che riflette senza dubbio i primi benefici derivanti dalla reintroduzione della misura del superammortamento al 130%, a opera del decreto-legge ‘Crescita’.

Ma se le immatricolazioni di autocarri crescono a ritmo sostenuto (con 3.161 libretti di circolazione di nuovi veicoli), quelle relative ai rimorchi e semirimorchi e agli autobus continuano a rallentare: giugno, infatti, è il sesto mese consecutivo con il segno meno, rispettivamente -2,8% per i trainati e -3,4% per il trasporto passeggeri.

Grazie a questa crescita sostenuta, la tendenza del primo semestre per il mercato degli autocarri si mantiene pressoché stabile, con una minima flessione dello 0,2 rispetto al semestre gennaio-giugno 2018. Infatti, se il primo trimestre si era chiuso con un calo tendenziale dell’11,6%, il secondo registra un recupero all’incirca della stessa entità, chiudendo +11% grazie al boom di libretti di circolazione rilasciati nel mese di giugno.



La chiusura della prima metà dell’anno sostanzialmente in linea con i volumi di un anno fa è un dato confortante visto l’avvio del 2019 piuttosto negativo, con cali a due cifre nei primi 3 mesi dell’anno” – ha commentato Anfia comunicando i dati di giugno.
Secondo l’associazione della filiera dell’industria automobilistica, il risultato riflette i benefici derivanti dalla reintroduzione della misura del superammortamento, la cui agevolazione è applicabile agli autocarri (ma anche ai rimorchi e semirimorchi) utilizzati come bene strumentale di impresa e acquistati da aprile 2019.
Sempre secondo Anfia, ha contribuito a questo risultato anche l’applicazione del Regolamento 2017/2400, in vigore da luglio per alcune tipologie di veicoli pesanti della categoria N3, riguardante le emissioni di CO2.

Focus sul dato: ripartizione geografica, tipologia e alimentazione

La ripartizione geografica delle vendite nel periodo gennaio-giugno 2019 riguarda per il 59% l’Italia settentrionale, per il 16% le regioni del centro e per il 25% le regioni del sud e isole. L’82% degli autocarri venduti ha ptt uguale o superiore a 16 tonnellate, pari a 11.434 veicoli, -0,3% su gennaio-giugno 2018; nel solo mese di giugno, le vendite di autocarri pesanti sono state oltre 2.500, con una crescita superiore al 45%.

Nei primi sei mesi del 2019, il mercato risulta composto per il 51% da autocarri rigidi e per il 49% da trattori stradali; nel mese di giugno, le vendite di autocarri rigidi sono aumentate del 35% e quelle di trattori stradali del 41%. Infine, a conferma del trend già evidenziato nei mesi precedenti, sono aumentate le vendite di autocarri adibiti a cantiere, che nei primi 6 mesi dell’anno sono state oltre 1.000, con un incremento del 24%. Si tratta di un dato in linea con l’andamento della produzione del settore delle costruzioni.

Per quanto riguarda le alimentazioni, gli autocarri alimentati a gas registrano, a gennaio-giugno 2019, una quota del 7,4%. Nello specifico, le vendite di autocarri a metano crescono del 61,2% e quelle a GNL del 38%.

Per il mercato dei rimorchi e semirimorchi, il calo del primo semestre 2019 è piuttosto accentuato nelle regioni del nord (-16% il Nord-Ovest e –il 14% il Nord-Est), mentre le regioni del centro e del sud-isole registrano rispettivamente aumenti del 2% e del 4%.

Le vendite di brand di costruttori nazionali, che valgono il 40% del mercato, registrano un calo delle vendite del 2% (pari a 70 veicoli registrati in meno), mentre quelle dei costruttori esteri diminuiscono del 10% (pari a 567 veicoli registrati in meno).

In prospettiva, il mercato corre il rischio di subire uno stop nei prossimi mesi a causa della lentezza attuativa dei Decreti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che assegnano 25 milioni di Euro per il rinnovo del materiale rotabile utilizzato dalle imprese in Conto Terzi, e del conseguente “effetto-attesa” da parte dei potenziali investitori.

Veicoli per il trasporto passeggeri: male ma non malissimo

Il mercato degli autobus con ptt superiore a 3.500 kg, nel mese di giugno registra 372 nuove unità, riportando una flessione del 3,4%. Nel mese si registra una crescita a doppia cifra per il comparto degli autobus e midibus turistici (+20,6%) e per i minibus (+15%), mentre risultano in calo a doppia cifra gli autobus adibiti al TPL (-20,4%) e gli scuolabus (-11,1%).
Nel primo semestre, sono stati rilasciati 2.000 libretti di autobus contro i 2.163 di gennaio-giugno 2018, con un calo tendenziale del 7,5%, che vale in volumi 163 autobus.
Mantengono segno positivo soltanto gli scuolabus (+11,2%), mentre chiudono in flessione rispetto ai primi sei mesi del 2018 gli autobus adibiti al TPL (-15,2%), gli autobus e midibus turistici (-3,3%) e i minibus (-2,9%).
Nei primi sei mesi dell’anno, le vendite aumentano nelle regioni del Centro (+2%) e del Sud-Isole (+30%), mentre diminuiscono del 20% nelle regioni del Nord-Ovest e del 35% in quelle del Nord-Est.



Dal rapporto sulla mobilità urbana recentemente pubblicato da ISTAT, emerge che gli autobus utilizzati nel TPL nei comuni capoluoghi/città aree metropolitane sono diminuiti passando da 13.996 del 2013 a 13.217 del 2017. I filobus, invece, sono aumentati, passando da 371 a 524. Il rapporto evidenzia anche che il 47% degli autobus utilizzati nel TPL ha standard emissivi ante Euro 5. I posti/km offerti sono passati da 2.826 a 2.767 (valore per abitante).

Tra le città metropolitane, Roma e Torino sono quelle che hanno “perso” il maggior numero di autobus, diminuiti rispettivamente del 27% e del 10%.

La densità veicolare (tutti i veicoli adibiti al trasporto di persone e merci), in veicoli per km2 di superficie urbanizzata, nei comuni capoluoghi/aree metropolitane è salita da 3.734 veicoli del 2015 a 3.825 del 2017. In sintesi, aumenta il traffico nelle città e, parallelamente, diminuiscono gli autobus utilizzati.
Permane, quindi, la sensazione che il cambiamento verso la mobilità sostenibile sia ancora troppo lento.

 

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Tags: anfia immatricolazioni vi mercato autocarri

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