Articoli | 22 July 2020 | Autore: A cura di Ferdinand Bilstein

Dischi freno febi Truck: dai test su pista alla strada

In frenata ogni centimetro conta. Per questo febi Truck ha testato in pista la resistenza dei suoi dischi freno standard da strada, che sono stati promossi con lode!

 

Quando un camion inchioda, si devono arrestare il più rapidamente possibile e in uno spazio ridotto numerose tonnellate di peso. Per poter essere certi di un risultato efficace, sono necessari componenti freno di alta qualità e un impianto frenante messo a punto alla perfezione, sottoposto a costante manutenzione.
Ferdinand Bilstein propone, nella propria gamma di oltre 730 componenti per l’impianto frenante dei veicoli industriali, esclusivamente prodotti con qualità pari all’OE, a copertura del 97% dei veicoli circolanti.

Garantire la massima sicurezza è l’obiettivo principale: il sistema interno di controllo della qualità, che fa capo all’unità produttiva bilsteingroup Engineering, verifica i componenti dei freni in base a diversi requisiti e carichi. Vengono analizzati i valori dimensionali, la durezza, la ruvidità, le specifiche dei materiali, per garantire un’efficacia di frenata del 100% in tutte le condizioni di guida e la totale conformità alle tolleranze di produzione, anche superando i requisiti previsti dalla normativa ECE R90.

La qualità dei dischi febi, il loro ottimo comportamento termico, l’affidabilità e resistenza sono alla portata di ogni officina e di chiunque usi un autocarro nel suo lavoro. La gamma febi comprende circa 200 dischi freno e può essere esaminata in dettaglio sul motore di ricerca online.
 

La qualità fa la differenza

Tre sono i fattori responsabili della capacità di carico di un disco freno: il materiale, lo spessore del materiale e il design della camera interna di ventilazione.
Oltre a sicurezza e affidabilità assolute, i dischi febi offrono un equilibrio ottimale tra prestazioni, comfort di marcia e durata.

Il materiale generalmente utilizzato è la ghisa a grafite lamellare. Per determinare alcune delle proprietà del disco entrano in gioco anche carbonio e silicio, e altri componenti come manganese, cromo e nichel. A seconda della composizione, possono differire in modo significativo caratteristiche quali l’allungamento/duttilità e la resistenza alla trazione/durezza.
Lo spessore del materiale delle superfici di attrito è decisivo per la loro capacità di assorbire e rilasciare energia. Più spesso è il materiale solido delle superfici di attrito, minori sono le fluttuazioni di temperatura, mentre aumenta la resistenza alla temperatura.

Il design dei pioli di ventilazione interna ha un'influenza determinante sul raffreddamento del disco freno. Una superficie estesa migliora la dissipazione del calore. Inoltre i pioli assorbono le forze di compressione quando le pastiglie freno vengono premute sul disco, quindi, se sono troppo piccoli o disposti in modo non appropriato, vengono subito sollecitati e possono formarsi rapidamente delle crepe.

Per scoprire quanto siano realmente resistenti, i dischi freno febi sono stati sottoposti al test più impegnativo: l’utilizzo nelle condizioni estreme delle corse di camion.
Il test è stato condotto in più ripetizioni sulla pista di collaudo della città di Most, nella Repubblica Ceca. Su uno dei camion del Team Schwabentruck, in gara nel campionato europeo Truck Race FIA e sponsorizzato nelle ultime stagioni da febi Truck, è stato installato il disco freno febi 12731.

Il comportamento termico

Sul camion da gara - 1.150 cavalli, 5.000 Nm di coppia e 5,5 tonnellate di peso - i dischi freno febi sono stati spinti ai limiti della loro capacità di carico e sono stati riscaldati a quasi 900 gradi.
La temperatura del disco è la variabile critica delle manovre di frenata pesanti e ripetute. Questo perché, durante la frenata, l'energia cinetica del veicolo viene convertita in energia termica per attrito. Se il disco freno si surriscalda troppo, possono formarsi delle crepe e, in casi estremi, il disco può rompersi.
Durante le corse i dischi vengono normalmente raffreddati ad acqua, spruzzata attraverso gli ugelli dal lato del mozzo nei condotti di ventilazione interni, in modo da mantenerli a un livello di temperatura tollerabile. Durante il test sui dischi febi, però, per rendere i risultati più attendibili, il processo di raffreddamento ad acqua è stato disabilitato.

“Se funziona in pista, funziona 50 volte tanto su strada”

Per condurre la prova, è stato montato sulla ruota anteriore sinistra un disco freno nuovo, del tipo di quelli utilizzati fino ad allora; il disco freno febi 12731 è stato invece montato sulla ruota anteriore destra. Le temperature dei dischi sono state misurate con sensori a infrarossi e registrate con un software per telemetria.

Durante l'intero ciclo del test, il disco del freno febi è rimasto in media a una temperatura di 40° C più bassa rispetto al disco freno da corsa. Addirittura, a fronte di un carico termico massimo di 890°C sul disco freno da corsa, sul disco febi è stata misurata una temperatura di soli 735°C. Per i carichi di una gara questo divario di d 155°C è di enorme importanza e può fare la differenza tra vittoria e sconfitta; una prestazione talmente convincente che i dischi febi sono stati immediatamente adottati e hanno contribuito ai successi del Team Schwabentruck.

La cosa che va rimarcata è che i dischi freno febi non vengono sviluppati appositamente per le gare, ma sono ricambi standard progettati per il quotidiano utilizzo sui veicoli normali. Realizzati per l’utilizzo su strada, questi dischi dimostrano tutta la loro efficacia anche in pista. In altre parole, come ricorda Steffi Halm, pilota di punta del Team, “quello che funziona in pista, funziona almeno 50 volte tanto su strada!”.
 

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