News | 15 October 2011 | Autore: Antonio Massa

Una nobile coincidenza di interessi sociali e di categoria

La campagna pubblicitaria di Unatras a favore delle norme sui costi minimi di esercizio per l’autotrasporto favorisce sia i riparatori, quando ricorda che la manutenzione dei veicoli è necessaria, sia la collettività nel suo insieme, che andrebbe altrimenti incontro a gravi pericoli.

Ha colpito nel segno la campagna pubblicitaria di Unatras, l’associazione delle associazioni dell’autotrasporto (riunisce diverse sigle), apparsa su “Libero” con un’inserzione scioccante. Vi campeggiano la foto di un grosso camion che ha investito e distrutto alcune automobili e slogan efficaci contro chi cerca di ostacolare l’applicazione delle nuove norme sui “costi minimi di esercizio”. Costi minimi dei quali è necessario tener conto per evitare che gli autotrasportatori, presi nel vortice di una concorrenza esasperata, siano spinti a rinviare nel tempo gli interventi di manutenzione, mettendo a rischio l’incolumità degli altri utenti della strada.
“Chi vuol fare abbassare il costo al km per il trasporto merci impedendo così che possa essere fatta un’adeguata manutenzione ai camion mette in pericolo ogni giorno sulle strade la vita di tutti”: con quest’affermazione Unatras mette il dito sulla piaga di una situazione insostenibile. A crearla è stato chi negli anni recenti ha sostenuto l’opportunità di liberalizzare al massimo il trasporto su gomma non considerando i rischi che sarebbero derivati dalla corsa al ribasso delle tariffe, alimentata poi dalla riduzione della domanda di trasporto dovuta alla crisi.
Gli autotrasportatori stanno conducendo un confronto aspro con la committenza affinché venga riconosciuta la legittimità del concetto di “costo minimo d’esercizio” sotto il quale diventerebbe impossibile sostenere i costi per il carburante, l’usura dei pneumatici e la manutenzione in generale, una battaglia che ci sembra doveroso appoggiare in linea di principio. Qui non si tratta di difendere soltanto gli interessi di due categorie, quella degli autotrasportatori e quella dei riparatori, ma anche di perseguire un fine nobile: la sicurezza della collettività, evitando che la responsabilità di pochi ricada sulla vita di innocenti e sulle tasche di tutti chiamati a ripagare spese sanitarie e indennizzi vari.

Per saperne di più
Chi volesse saperne di più sui “costi minimi di esercizio” per i camionisti legga l’articolo 83 bis “Tutela della sicurezza stradale e della regolarità del mercato dell'autotrasporto” della legge 6 agosto 2008, n. 133 e il decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, con le disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività e altro pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 agosto 2008 - Suppl. Ordinario n. 196. In quest’ultimo si legge tra l’altro: “Al fine di garantire la tutela della sicurezza stradale e la regolarità del mercato dell'autotrasporto di merci per conto di terzi, nel contratto di trasporto, stipulato in forma scritta, ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286, l'importo a favore del vettore deve essere tale da consentire almeno la copertura dei costi minimi di esercizio, che garantiscano, comunque, il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti”.

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