News | 26 May 2011 | Autore: Francesco Giorgi

Fondazione Ania e Federtrasporti: insieme per la sicurezza stradale nel trasporto pesante. I risultati del monitoraggio su 2000 autocarri
Una maggiore sensibilizzazione nei confronti della sicurezza stradale e l'utilizzo di nuove tecnologie: questi due fattori hanno portato, negli ultimi anni, a una progressiva riduzione dell'incidentalità in uno dei settori più a rischio nella mobilità quotidiana, quello relativo al comparto truck.
 
E', in estrema sintesi, il risultato del progetto “Sicurezza stradale nel trasporto pesante”su risk management e loss prevention per le flotte di mezzi pesanti avviato da Fondazione Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese assicuratrici) e Gruppo Federtrasporti a partire dal 2005. Gli esiti del progetto sono stati resi noti, in questi giorni, nel convegno “Sicurezza stradale nel trasporto pesante. Una best-practice per i giganti della strada”,  che si è svolto nella Sala delle Colonne della Camera dei Deputati.
 
Il programma, il cui obiettivo principale è la sensibilizzazione degli autotrasportatori sull'importanza di controlli sempre più efficaci sulle proprie condizioni psico – fisiche e l'incremento della conoscenza sui danni diretti e indiretti che derivano da cattive condotte di guida, viene corredato dalla sperimentazione sull'utilizzo di nuove tecnologie on board per il soccorso e l'analisi sulla dinamica degli incidenti: A questo proposito, sui 2 mila automezzi pesanti che, dal 2008, hanno preso parte alla sperimentazione, è stata montata una “scatola nera” con il compito di raccogliere e archiviare i dati utili all'analisi del comportamento su strada degli autocarri.
La registrazione a bordo delle condizioni di viaggio ha permesso di evidenziare una significativa flessione sulla frequenza e il numero degli incidenti dei mezzi pesanti, che dal 2003 (68,8%) è calata al 41,3% del 2010. Sui veicoli dotati di “scatola nera”, la frequenza di incidenti è diminuita dal 41,1% del 2008 (quando è iniziato il monitoraggio) al 39,5% del 2009: sempre inferiore, dunque, a quella degli automezzi che non sono stati equipaggiati con il dispositivo.
 
Non va dimenticato, infatti, che il comparto truck incide in maniera notevole sulla mobilità; il trasporto merci è una componente dell'incidentalità stradale. Dal 2009, i mezzi pesati sono stati coinvolti in 12748 incidenti (il 5,9% sul totale dei sinistri), che hanno interessato 25452 veicoli e hanno provocato 254 morti e 10453 feriti: il 6% delle vittime della strada e il 3,4% dei feriti complessivi, secondo recenti dati ACI-Istat.
 
D'altro canto, la stima annuale tratta dalle statistiche Ania su un campione dell'87% circa del mercato assicurativo indica come, se da un lato la frequenza dei sinistri nel settore dei mezzi pesanti mostra dei segnali di miglioramento, la situazione sull'incidentalità delle flotte di mezzi pesanti conto terzi risulta ben più seria: la frequenza dei sinistri causati è del 39,6%. Questo significa che, su 100 autocarri assicurati, circa 40 sono stati coinvolti in sinistri con responsabilità del conducente. E' un valore ben superiore a quello registrato da tutti gli altri veicoli, la cui incidenza nel 2009 è stata del 7,71%.
 
“Il monitoraggio effettuato è, a tutti gli effetti, una best-practice a livello europeo – osserva Umberto Guidoni, segretario generale di Fondazione Ania – Con una efficace sensibilizzazione accompagnata dall'impiego di nuove tecnologie, l'incidentalità in un settore così delicato come quello del trasporto pesante è diminuita. Questo dimostra come dall'unione di vari elementi si possono ottenere importanti risultati nel campo della sicurezza stradale”.
 
Il presidente di Fondazione Ania, Sandro Salvati, ha rimarcato come “Il trasporto pesante è una spina dorsale dell'economia per il nostro Paese, e per questo merita una cultura delle regole moderna e appropriata”. “Purtroppo - prosegue Salvati - , Alcuni dati dei primi mesi del 2011 evidenziano come il trend degli incidenti sia di nuovo in aumento. Questo deve spingere le istituzioni e gli operatori a 'fare sistema' per prevenire, educare e controllare. Con il progetto 'Sicurezza nel trasporto pesante' si dimostra come sia possibile ridurre l'incidentalità in questo settore”.
 
Emilio Pietrelli, in rappresentanza di Federtrasporti, ha espresso la volontà di “Proseguire in questo progetto, attraverso nuovi interventi, per monitorare i sinistri con una serie di dati ancora più ampia: dalla tipologia del rapporto professionale dell'autista alle distanze medie percorse, ecc., continuando con l'approfondimento della conoscenza dello stato di salute di chi ogni giorno è impegnato alla guida di un automezzo pesante”.
 
Approfondimenti
 
Per Fondazione Ania
Per la pagina del progetto “Sicurezza nel trasporto pesante”
Per Gruppo Federtrasporti

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