Articoli | 03 March 2015 | Autore: Manuela Lai

Emporio Ricambi Rossi: il distributore che guarda al futuro

La sua mission è chiara: continuare a crescere, passo per passo, sempre insieme ai clienti. E per conquistare nuovi mercati, anche quelli più lontani, Emporio Ricambi Rossi gioca la carta del private label.

 

Una frase da sola può bastare per capire la tempra di un manager, il coraggio nell’affrontare le situazioni e la passione con cui si dedica alla propria attività: “Se ti fermi ad aspettare, la crisi ti investe”. Sono le parole di Michele Marchiselli, dall’ottobre dello scorso anno amministratore delegato della storica azienda di distribuzione Emporio Ricambi Rossi, una realtà fino a qualche anno fa tradizionalmente legata al territorio di Udine, ma che oggi sta attraversando una fase di trasformazione, pianificando scenari, confini e prospettive nuovi. 

Proprio l’ingresso del nuovo amministratore delegato ha permesso all’azienda di concretizzare e dare un volto e un nome a questo “bisogno di evoluzione”, fortemente sentito, voluto e iniziato dal suo presidente, Marina Cavedon.

Forte di una consolidata esperienza nel settore truck (da Knorr-Bremse a Maurelli, passando per Tecnautocar), Michele Marchiselli porta in Emporio Ricambi Rossi tutto il proprio background. Da lui ci siamo fatti raccontare i nuovi obiettivi dell’azienda, le direttrici di sviluppo e i cambiamenti fin qui già avviati.
 

Emporio Ricambi Rossi sta attraversando una fase di profonda trasformazione, impossibile senza basi solide e stabili. Com’è strutturata oggi l’azienda?
La nostra struttura organizzativa si articola in tre divisioni: ricambi autocarro, rimorchio e bus, oleodinamica e ricambi auto (sebbene quest’ultima sia un’azienda distaccata – Ricambi Rossi Auto – facente capo alla stessa holding). 

Oltre alla storica sede di Udine, abbiamo una filiale in Croazia (a Rijeka), operativa già da 10 anni, e recentemente abbiamo aperto un deposito merce in Sardegna.

A livello commerciale operiamo con tre reparti: un ufficio interno, composto da 8 collaboratori che seguono i clienti e le officine sul territorio, una rete di commerciali esterni e il reparto web, che gestisce l’estero ed è altresì preposto alla ricerca di nuovi clienti. Infatti, sebbene storicamente legati al territorio di Udine, vendiamo anche a livello mondiale: i nostri prodotti attraversano i cinque continenti, con spedizioni che vanno dagli Stati Uniti all’Australia, passando per Venezuela e Nuova Caledonia.

Come per tante aziende italiane, anche per voi l’estero è un mercato importante. Come viene seguito?
Il mercato estero è fondamentale e rappresenta circa il 15% del fatturato totale della divisione autocarro. Grazie alla nostra posizione geografica, lavoriamo stabilmente in Slovenia (tramite i nostri venditori), in Croazia (dove abbiamo la filiale), in Ungheria e Romania, tutti Paesi in cui abbiamo clienti che da anni ci conoscono e apprezzano il nostro servizio. 

Ma per sviluppare ulteriormente questo mercato e con l’intento di uscire dal territorio friulano, qualche anno fa l’azienda ha creato il “reparto web”, che intercetta i clienti al di fuori dei nostri confini.

Come siete organizzati dal punto di vista logistico?
Abbiamo una struttura classica: i commerciali interni o gli agenti sul territorio prendono gli ordini e li fanno arrivare in azienda; qui, una volta inseriti nel sistema, un reparto logistico si occupa del picking, prepara la merce e la spedisce. 

Ai clienti sul territorio arriviamo a offrire anche quattro consegne giornaliere, tutti gli altri sono serviti con la classica spedizione serale e con consegna garantita per il giorno successivo, che diventano due giorni nel caso di isole e paesi europei.

Che tipologia di articoli trattate e quali sono i principali marchi?
Vendiamo ricambi per tutti i veicoli industriali – tir, camion, autocarri, motrici e rimorchi – e ci consideriamo una delle poche realtà italiane in grado di offrire tutta la gamma prodotti. Presso la storica sede di Udine, il magazzino conta oltre 21.000 articoli: il cliente è certo di trovare tutti i marchi più importanti, insieme ai ricambi originali delle 7 case costruttrici. Tranne gasolio e gomme, possiamo soddisfarlo con tutto ciò di cui ha bisogno. 

Inoltre, ai privati e alle piccole aziende che operano sul nostro territorio, offriamo anche un servizio di vendita al banco.

All’interno dell’offerta c’è anche una vostra linea a marchio, RRUDForce. In cosa si differenzia?
La presentazione sul mercato della nostra private label risale a circa due anni fa, ma la sua evoluzione è avvenuta in quest’ultimo anno, durante il quale abbiamo aumentato le famiglie prodotto e i clienti hanno cominciato ad apprezzare le specificità dei nostri articoli a marchio RRUDForce. 

Attualmente la nostra proposta si articola in 5 linee prodotti: batterie, pastiglie freno, indicatori di usura, pinze freno, sospensioni ad aria. Quattro di queste famiglie di prodotto sono “made in Italy”. La nostra, infatti, è stata una scelta diversa rispetto ad altri competitor sul mercato: non abbiamo optato per il basso costo a prescindere, ma la nostra preferenza è andata in direzione della qualità e della sicurezza. Volevamo prodotti che coniugassero caratteristiche di qualità, resistenza, compattezza, durata, tecnologia con prezzi competitivi. 

Ecco perché la scelta di affidarci a produttori italiani, con un elevato livello tecnologico dei propri processi di produzione. Per ognuna di queste famiglie ci sono poi stati mesi e mesi di prove, test, valutazioni di qualità, prove sul campo, prima di inscatolare il prodotto con il nostro marchio.

Quali sono i piani di sviluppo?
Abbiamo in programma l’inserimento di altre famiglie di prodotto, come dischi, ammortizzatori e tiranti, ma non sappiamo ancora dire quando. I tempi sono piuttosto lunghi, considerati i controlli e le verifiche rigorose effettuate sul prodotto prima del lancio sul mercato.

Ad esempio, per quanto riguarda i dischi, stiamo facendo delle prove di accoppiamento con le nostre pastiglie, in modo da essere sicuri che ci siano le prestazioni migliori.

Nato come una nuova sfida, il marchio RRUDForce è diventato per noi strategico, grazie alla sua offerta mirata di prodotti nuovi e di qualità a prezzi convenienti: è un buon biglietto da visita per i clienti.

Forti della nostra grande esperienza nel mondo dei ricambi per veicoli industriali e della profonda conoscenza delle sue dinamiche, abbiamo deciso di presentarci in rete con un sito ufficiale dedicato. È un e-commerce stile Amazon, un punto vendita online dove le necessità di una clientela eterogenea possono essere soddisfatte grazie a un servizio puntuale e di qualità.

La creazione di un marchio proprio è figlio di un progetto molto ambizioso del vostro presidente, Marina Cavedon. In cosa consiste e quali sono le direttrici di sviluppo a livello di gruppo?
Non solo il marchio, ma anche la mia presenza in azienda in qualità di amministratore delegato è “figlia” di questo progetto di sviluppo. 

In questi mesi abbiamo definito insieme delle strategie, facilmente sintetizzabili in tre punti: uscire dal territorio, potenziare il private label, stringere accordi di partnership con fornitori e clienti per legarci con loro in maniera diversa. Partendo infatti dal presupposto che la crescita autonoma è sempre più difficile soprattutto in questa particolare congiuntura economica, favoriamo sinergie con altri attori del mercato per progredire insieme.

Un altro cardine delle nostre strategie riguarda i giovani, sui quali l’azienda punta da tempo, perchè creano positività e fermento di idee.

Avete in programma anche l’apertura di nuove filiali?
La nostra crescita non passa necessariamente attraverso l’apertura di filiali; se ci sono opportunità, le valuteremo, ma non è prioritario. In programma, comunque, abbiamo la creazione di un deposito nel Lazio e uno all’estero. 

Fornite assistenza tecnica e formazione?
Ad oggi, non abbiamo un servizio specifico di assistenza tecnica classico. Abbiamo, infatti, ragionato sul fatto se all’officina serva questo tipo di servizio e siamo arrivati alla conclusione che tra internet e le conoscenze di base di chi quotidianamente lavora in officina, la formazione è pressoché completa. All’eventuale richiesta di ulteriori informazioni, sopperiamo con i nostri otto commerciali interni, tutti collaboratori di esperienza con noi da oltre 20 anni. Là dove non arrivano i commerciali, interviene la nostra assistenza telefonica, in grado di risolvere ogni tipo di problematica.

Quali sono le aspettative del mercato? E quali sono le proiezioni del gruppo sul settore veicoli industriali anche in considerazione del fatto che il settore sta forse uscendo da un lungo periodo di difficoltà?
Non credo che siamo fuori dalla crisi. Lo dimostra il fatto che in questi pochi mesi di presenza sul territorio friulano ho già assistito alla chiusura di diverse aziende del settore. La crisi continua a lasciare vittime sul campo. Le officine sono ancora piene di camion, ma in realtà si fanno lavori di “piccolo cabotaggio”, perché vengono evitate le manutenzioni necessarie considerate fino a qualche anno fa di routine. Questo provoca necessariamente una diminuzione dei guadagni delle officine stesse e a lungo andare l’intero sistema non regge più.

Ma se ti fermi ad aspettare, la crisi ti investe. È proprio questo il momento in cui bisogna avere coraggio e investire. 

Ecco perché abbiamo potenziato il reparto web, con l’inserimento dal mese di gennaio di un nuovo collaboratore. Inoltre puntiamo sempre più su progetti nuovi e per questo abbiamo creato un team interno di due ingegneri informatici, che progettano sistemi nuovi di fornitura, soluzioni ad hoc per le flotte e i loro stock, o più semplicemente sistemi di assistenza al trasportatore, per offrire un servizio informatico innovativo e diverso.

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