Articoli | 01 April 2011 | Autore: Stefania Antonelli

Nuova B.E.R.: un'opportunità da cogliere

Con uno strumento come il regolamento UE 461/2010, l'IAM truck ha la possibilità di competere ad armi pari con le case costruttrici.
Un'opportunità da sfruttare. ne abbiamo parlato con Bruno Beccari, presidente di A.D.I.R.A.

Risale allo scorso 28 maggio la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del nuovo regolamento UE 461/2010 del 27/05/2010, che sostituisce la “vecchia” B.E.R.
Le nuove norme sono in vigore dal 1° giugno 2010 per quanto riguarda il settore della riparazione e della manutenzione, mentre per la vendita dei veicoli saranno in vigore dal 1° giugno 2013; entrambe saranno valide fino al 31 maggio 2023. Un regolamento fondamentale per il mercato aftermarket indipendente, che - anche attraverso la pubblicazione delle Linee Guida - fa chiarezza in merito all’effettivo accesso alle informazioni tecniche per gli operatori dell’aftermarket indipendente, alla possibilità delle officine indipendenti di usare ricambi originali, alla possibilità di usare ricambi equivalenti senza ripercussioni sulla garanzia del veicolo, e in merito ai comportamenti anticoncorrenziali.
Uno strumento che dà al settore indipendente (dai produttori di ricambi equivalenti ai distributori alle officine) tutti i mezzi per poter operare in un clima di sana concorrenza con il service delle case costruttrici, ad armi pari.
 
Promuovere
Perché ne parliamo? Perché, sebbene il regolamento sia valido tanto per le autovetture quanto per gli autocarri e gli autobus (alla sezione Definizioni si legge: “per «autoveicolo» si intende un veicolo destinato a circolare su strada mosso dal proprio motore, munito di tre o più ruote”), il comparto truck sembra ancora essere più legato al ricambio originale, anche nel lungo periodo, di quanto non accada nel settore auto, non avvalendosi quindi di tutte le opportunità che la nuova B.E.R. fornisce.
Abbiamo chiesto un’opinione al riguardo a Bruno Beccari, presidente di A.D.I.R.A. “I dati sulle percentuali sono abbastanza discordanti (sebbene tutti a favore dell’OE), ma possiamo stimare una quota di mercato intorno al 55% per l’OES, contro il 45% dell’IAM.
Se l’automobilista medio nella maggior parte dei casi si affida al suo meccanico, il proprietario di un mezzo pesante è molto più esperto e interviene nella scelta del ricambio da montare: conosce i ricambi originali e quelli alternativi, e spesso conosce il nome dei fornitori di primo impianto delle case costruttrici”.
È sull’utente finale, dunque, che si deve agire per promuovere l’uso delle parti di ricambio di qualità equivalente all’originale: i produttori devono rendere chiari i vantaggi dei propri prodotti, sia in termini economici sia soprattutto in termini di qualità, e comunicarli direttamente ai proprietari delle flotte e ai padroncini. Senza dimenticare di formare e informare gli attori dei passaggi intermedi: distributori, ricambisti e meccanici, infatti, devono supportare i prodotti, chiarendo qualsiasi dubbio possa insorgere in uno degli anelli della filiera e rassicurando l’utente finale sui temi della B.E.R. e sulla possibilità di utilizzare ricambi equivalenti senza compromettere la garanzia del veicolo.
 
Comunicare
“È evidente che il mercato del post-vendita, così appetibile, sia oggetto di forte interesse anche da parte delle case costruttrici”, dichiara Bruno Beccari. “Da sempre le case di autocarri fanno una politica di marketing molto aggressiva sui ricambi originali. L’IAM truck non ha mai risposto con la stessa verve del comparto auto. Aspettiamo di vedere se con il nuovo regolamento il settore si muoverà maggiormente”.
Sicuramente segnali interessanti stanno arrivando dai gruppi di distribuzione che stanno organizzando delle reti di officine indipendenti truck: Rhiag e Bertolotti con Optima Truck, e Groupauto e Truck Company Group con G-Truck e Top Truck.
 
Far valere i propri diritti
Non bisogna dimenticare che il regolamento 461/2010 tutela i diritti degli operatori dell’aftermarket indipendente, e che non si deve esitare a usarla.
“Come associazione, ancora con la vecchia B.E.R., avevamo ricevuto delle segnalazioni da parte di alcune officine nostre associate che lavorano prevalentemente nel settore autocarro, relativamente a difficoltà di ottenere le informazioni tecniche da parte di una casa costruttrice e a questioni riguardanti l’uso dei ricambi originali o alternativi da parte di un’altra casa. Siamo intervenuti come A.D.I.R.A. e i problemi si sono risolti abbastanza velocemente”, racconta Beccari.
In caso insorgessero difficoltà di questo tipo, è importante sapere che ci si può avvalere delle norme attuali per far valere i propri diritti.

Approfondimenti


Scarica il regolamento

Scarica le domande frequenti (testo in inglese)

Scarica gli orientamenti aggiuntivi in materia di restrizioni verticali negli accordi per la vendita e la riparazione di autoveicoli e per la distribuzione di pezzi di ricambio per autoveicoli

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