Articoli | 02 March 2011 | Autore: Stefania Antonelli

Groupauto e Truck Company Group: due giganti insieme per lo IAM truck

Grazie all’alleanza tra Groupauto e Truck Company Group, la rete di distribuzione G-Truck, dedicata al mondo dell’aftermarket indipendente autocarro, diventa una realtà anche in Italia. La rete nasce per servire il network di officine indipendenti sotto l’insegna Top Truck.

Qualche tempo fa (Notiziario Veicoli Industriali n. 3/2009) avevamo parlato del progetto dell’allora Group Auto Union Italia (ora Groupauto Italia) di portare nel Belpaese la rete - già attiva in Europa - di distributori e officine truck, con i nomi rispettivamente di G-Truck e Top Truck. Ora il progetto è diventato una realtà concreta, grazie a un partner specializzato nel settore dei mezzi pesanti.
La notizia è stata comunicata ufficialmente lo scorso 3 dicembre, nella splendida cornice di Villa Fenaroli a Brescia, in un evento organizzato da Groupauto Italia (organizzazione Italiana del gruppo internazionale Groupauto International) e Truck Company Group (protagonista nella distribuzione di ricambi per veicoli industriali e commerciali). In quell’occasione, le direzioni di entrambe le società, alla presenza dei principali fornitori del settore, hanno annunciato un importante accordo di cooperazione all'interno del panorama aftermarket indipendente italiano.
L’alleanza tra i due giganti del settore prevede il diretto intervento di Truck Company Group nello sviluppo di una solida rete di distribuzione nazionale nell'ambito del programma commerciale G-Truck, e del relativo network di officine multimarca raccolte sotto l'insegna Top Truck, entrambi programmi appartenenti a Groupauto International.
Il progetto è stato presentato da Hans Eisner (CEO Groupauto International), Domenico De Vivo (presidente Groupauto Italia), Diego Belmonte (direttore generale Groupauto Italia), Simone Guidi (direttore marketing per la rete Punto Pro) e Franco Corrado (amministratore delegato di Truck Company Group).
 
Un’alleanza vincente
Il primo a prendere la parola è stato Domenico De Vivo di Groupauto Italia, che ha annunciato una nuova svolta nella storia del gruppo: la scelta di sostituire il magazzino centrale con i magazzini virtuali e l’inizio della politica delle alleanze, in cui il management crede fortemente.
Groupauto Italia infatti, nei vari settori in cui è impegnata e intende impegnarsi (auto, moto, carro, gomme e carrozzeria), si prefigge di rispondere alle esigenze dell’utente finale in modo efficace ed economico. Per raggiungere questo obiettivo, che condivide con gli attori principali del settore, ha scelto di unire i protagonisti dello IAM in un’alleanza, per aumentare e rendere più profittevoli le opportunità di business a tutti i livelli della filiera.
Per il settore autocarro, l’alleato scelto è Truck Company Group, che entra nell’organizzazione come partner.
Punti di partenza dell'intero progetto, come sottolinea Heins Eisner di Groupauto International, sono la grande esperienza acquisita, lo sviluppo e il consolidamento ultradecennali a livello internazionale di Groupauto International, che è presente in ben 14 nazioni europee con G-Truck, per un totale di 438 distributori di ricambi per veicoli industriali e commerciali, e già attiva in sette nazioni con la rete Top Truck con oltre 300 officine multimarca.
Determinante sarà la profonda conoscenza del mercato italiano del veicolo industriale da parte di Truck Company Group che, grazie alla partecipazione dei suoi dieci soci, dispone di 18 punti vendita a copertura del 100% del territorio nazionale e fattura oltre 90 milioni di euro.
Il distributore dispone inoltre di un completo programma di magazzino virtuale a cui tutti i partner possono collegarsi, in grado di fornire agevolmente ricambi e servizi in tutto il territorio nazionale. Un punto molto importante e molto sentito anche da Groupauto, che sta portando avanti un progetto simile, per garantire una maggiore e più veloce disponibilità di parti di ricambio in tutta Italia.
L'alleanza con Truck Company Group non solo permette a Groupauto (già presente nel settore auto da oltre 30 anni con esperienza sia nella distribuzione dei ricambi sia nella gestione del network di officine Punto Pro) di entrare nell'importante settore dei truck, ma le consente di raggiungere una quota di circa 340 milioni di euro di volume d'affari e di consolidare così la prima posizione nel settore della distribuzione di ricambi e servizi multimarca sul nostro territorio.
A Truck Company Group, invece, come ha sottolineato l’amministratore delegato Franco Corrado, l'alleanza con Groupauto Italia consente un notevole sviluppo del programma commerciale con i fornitori strategici e un ampliamento considerevole del programma riguardante la fidelizzazione e le operazioni post-vendita. Il distributore avrà il compito non solo di fornire ricambi, assistenza e formazione, ma anche di gestire la comunicazione verso le officine.
 
Standard di qualità
Il programma truck per il mercato italiano è in via di definizione e si concretizzerà entro il primo trimestre dell'anno in corso con l'approvazione e l'annuncio degli accordi stipulati con i fornitori di prodotti e di servizi, sia a livello nazionale sia internazionale, e con la definizione degli standard necessari per l'affiliazione alla rete di officine Top Truck.
Anche i fornitori strategici sono stati selezionati e dovranno rispondere a caratteristiche molto specifiche, quali essere un produttore di qualità OE o equivalente; essere un fornitore diretto dei partner Truck Company Group; fornire informazioni sul prodotto, cross e analisi con il primo impianto; poter dedicare alcune giornate ogni anno alla formazione e all'aggiornamento del personale delle officine Top Truck; garantire valida assistenza telefonica alle officine Top Truck; supportare Truck Company Group nello sviluppo delle attività relative al marketing e al progetto officine.
I pilastri su cui si fondano Groupauto e le sue attività, infatti, non verranno meno in questo progetto: riconoscibilità del marchio e insegna comune, piattaforma software e catalogo elettronico, database tecnico, formazione tecnica e commerciale, campagne pubblicitarie e iniziative di marketing (specialmente verso i padroncini). Cinque punti che riassumono i doveri dei fornitori e dei partner e l’impegno del gruppo affinché questi requisiti vengano rispettati, nell’interesse e per il profitto delle officine, dell’utente finale e, di riflesso, degli attori coinvolti risalendo la filiera.
 
Pronti per il 2011
È un buon momento per iniziare un nuovo progetto per Groupauto; per usare le parole di Diego Belmonte: “Il 2011 ci vedrà preparati”.
Nonostante infatti le difficoltà del 2009, che hanno portato il gruppo a finanziare alcuni clienti, Groupauto ha superato questo empasse e a dicembre 2010 si apprestava a chiudere l’anno con il miglior risultato della sua storia: la previsione di un aumento del 15% negli acquisti (contro una media del 10%).
La forza del gruppo risiede nel collaborare solo con i premium brand, per i ricambi, le attrezzature e i servizi. In questo senso la partnership con Truck Company si sposa con gli standard del gruppo e rientra negli obiettivi di sviluppo di quest’anno.
 
Libera concorrenza: regolamento 461/2010
Tra le novità più importanti del settore aftermarket degli ultimi sei mesi c’è la pubblicazione di del regolamento 461/2010 (“Nuova B.E.R.”), che David Giardino, direttore di Notiziario Motoristico, e Bruno Beccari, presidente di A.D.I.R.A.,
hanno brevemente illustrato nell’ambito del convegno.
Le nuove norme entrano in vigore il 1° giugno 2010 per quanto riguarda il settore della riparazione e della manutenzione, mentre per la vendita dei veicoli saranno in vigore dal 1° giugno 2013; entrambe saranno valide fino al 31 maggio 2023. La pubblicazione del nuovo regolamento UE 461/2010 si accompagna a quella di dettagliate Linee Guida dedicate all’aftermarket: gli operatori indipendenti devono avere accesso alle informazioni di riparazione e di manutenzione; la libera circolazione dei pezzi di ricambio originali forniti da produttori di componenti e di parti di ricambio di qualità equivalente non deve essere ostacolata e la garanzia dei costruttori dei veicoli, sia essa legale o estesa, non deve essere subordinata al servizio esclusivo presso la rete dei riparatori autorizzati.
Un importante cambiamento rispetto al regolamento Monti riguarda la possibilità per le officine indipendenti di diventare autorizzate per una data marca in base a criteri puramente qualitativi, senza obblighi di acquisti minimi di stock di ricambi, o di attrezzature specifiche, che si sovrapponevano a quelle multimarca già presenti in officina. Tali condizioni non avevano permesso alle officine più virtuose e capaci di fregiarsi di più di una autorizzazione (per evitare di essere costrette ad acquistare attrezzature plurime e affrontare investimenti onerosi).
Ora l’autorizzazione dovrà sottostare più a “criteri oggettivi d’indole qualitativa stabiliti indistintamente per tutti […] applicati in modo non discriminatorio”. Un riparatore potrà accedere all’autorizzazione di una marca (scelta in base alla propria clientela potenziale) solo grazie ad alcuni corsi specifici di marca e all’utilizzo di attrezzatura multimarca per la diagnosi.
Concludendo, David Giardino ha rimarcato l’importanza della visibilità e del marketing per l’aftermarket indipendente: se è vero che le linee guida aiutano l’IAM a difendersi dalla concorrenza sleale della case costruttrici, è anche vero che nella libera concorrenza bisogna essere propositivi per guadagnare e non perdere quote di mercato. Le case costruttrici sono molto attive in questo senso: è giusto e auspicabile che lo IAM si muova per promuovere la sua immagine.
Iniziative come quelle promosse da Groupauto e Truck Company Group non possono che far bene al mercato indipendente.
 

I due protagonisti

Groupauto
Nel 1974 nasce il consorzio EuroCME, gruppo di acquisto per i ricambi IAM. Nel 1996 EuroCME trasforma la sua missione da gruppo di acquisto a organizzazione di distribuzione prodotti e servizi per l’aftermarket indipendente. Nasce la rete di officine Punto Pro. L’anno successivo EuroCME entra a far parte di Group Auto Union International. Nel 2005 i consorzi internazionali iniziano una unificazione generale e strategica. Nasce Group Auto Union Italia. Nel 2007 comincia il processo di riorganizzazione e unificazione delle società del gruppo con l’obiettivo di creare efficienza, solidità ed evoluzione dell’organizzazione stessa. Venogono inseriti dei manager esterni per la guida e la gestione della direzione centrale.
Da gennaio 2011 le società del gruppo (EuroCME, FIN Ricambi e Gau Italia) vengono unificate e nasce Groupauto Italia, che oggi conta 27 soci, 56 ricambisti partner, 98 punti vendita e 2.000 officine fidelizzate.
Questi gli obiettivi che il gruppo si è posto nel 2011: la copertura totale del territorio nazionale, l’ultimazione del progetto magazzini virtuali per migliorare la logistica (a cui hanno già aderito fornitori come Bendix, Dayco, KYB, NGK, Philips, TRW), il completamento delle gamme prodotti (in special modo di quelli elettromeccanici), l’evoluzione della comunicazione (le officine e i partner del gruppo saranno tutti connessi in un’area intranet ed extranet), l’implementazione dei sistemi informativi per gestire i nuovi servizi e i maggiori volumi.
Groupauto, nelle parole di Simone Guidi, non commercializza servizi, li produce: ha il know-how, scrive i software, personalizza, si occupa della formazione. Il programma di formazione Master Pro si avvale di 10 formatori, 9 scuole di formazione, 18 corsi a catalogo, 2.400 partecipanti all’anno.
 

Truck Company Group
Nel 2004 nasce l’idea Truck Company Group, a cui danno vita, nel 2005, Biemme, Revarc e Tecnautocar. Nel 2006 parte il progetto visibilità, e Truck Company è presente al Transpotec. Nel 2007 entrano a far parte del gruppo Binetti, Corind, CFF, Euroveicoli, Maf e Nuova Casa del Freno. Nel 2008 Truck Company Group firma due importanti accordi di distribuzione nazionale. Nel 2009, con l’ingresso di Devoto, il gruppo realizza la copertura nazionale. Nello stesso anno si completa il programma di magazzino virtuale: tutti i partner sono collegati.
Grazie a una crescita costante dal 2005 (quando il fatturato era di 27 milioni di euro) a oggi, attualmente Truck Company Group conta 10 aziende, 18 magazzini per un totale di 30.000 mq, a copertura del 100% del territorio nazionale, oltre 90 milioni di euro di fatturato, 240 persone impiegate, 50 agenti e cinque tecnici. Obiettivo del gruppo è aumentare la capacità dei magazzini.
La tappa più recente nella storia di Truck Company Group è l’attuazione dell’alleanza con Groupauto Italia per lo sviluppo dei programmi G-Truck (sviluppo del programma commerciale con i fornitori strategici) e Top Truck (sviluppo del programma di fidelizzazione e post-vendita).
I dieci soci:
  • Biemme (Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria)
  • Revarc (Triveneto)
  • Tecnautocar (Lombardia ed Emilia Romagna)
  • Binetti (Puglia, Basilicata e Calabria)
  • Corind (Sicilia)
  • CFF (Toscana e Umbria)
  • Euroveicoli (Campania)
  • Maf (Abruzzo, Molise e Marche )
  • Nuova Casa del Freno (Lazio)
  • Devoto (Sardegna)
In ciascuno dei dieci casi, si tratta di aziende nate tra il 1951 e il 1982, caratterizzate quindi da una grande esperienza ultradecennale nel settore.


Approfondimenti:

Per Groupauto Italia

Per Truck Company Group



 
 

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