Articoli | 13 October 2025 | Autore: Manuela Lai

Le nuove sfide di Way Assauto, tra innovazione e internazionalizzazione

In questa intervista, Leonardo Borghi, direttore commerciale di Way Assauto, ci guida attraverso il nuovo corso intrapreso sotto il gruppo cinese Cijan. Focus su innovazione e internazionalizzazione, come direttrici di crescita che orientano la strategia aziendale.


 

Fortemente legata alla storia della città di Asti, così come a quella del prodotto ammortizzatore, Way Assauto guarda oggi al futuro con uno spirito innovativo e ingegneristico. Dietro al rilancio di questa realtà - fondata a Torino nel 1906 e trasferitasi ad Asti nel 1908 - c’è un gruppo cinese di portata globale, Nanyang Cijan, che nel 2011 ha rilevato l’azienda.

Questa acquisizione ha rappresentato una svolta strategica: ha permesso a Way Assauto non solo di rafforzare la propria struttura industriale e ampliare la gamma prodotti, ma anche di dare un forte impulso all'internazionalizzazione, pur mantenendo un suo presidio tecnologico e produttivo in Italia.

Da un paio d’anni, dietro a questi progetti c’è la visione di un manager appassionato e competente, che ha portato in azienda una profonda conoscenza del prodotto ammortizzatore e del mercato internazionale.
Stiamo parlando di Leonardo Borghi, direttore commerciale in Way Assauto, un professionista che approccia il futuro con uno sguardo innovativo e allo stesso tempo molto critico, come abbiamo avuto modo di constatare in questa intervista.


Dal 2011 fate parte del gruppo cinese Nanyang Cijan, un partner strategico in termini di capacità produttiva e accesso a nuovi mercati. In che modo questa collaborazione sta contribuendo a rafforzare la vostra presenza in Italia e in Europa?
L'integrazione con Nanyang Cijan ci ha permesso di accedere a una capacità produttiva straordinaria, che oggi supera i due milioni di ammortizzatori al mese prodotti in Cina (per un totale di circa 30 milioni di ammortizzatori nel 2025!).
Il gruppo può contare su cinque stabilimenti produttivi distribuiti tra Xichuan, Nanyang e Shanghai, oltre al nostro impianto di Asti. A questi, si aggiunge il progetto di un nuovo impianto in Marocco, la cui apertura è prevista per gennaio 2027.

Parliamo di un volume totale che ci consente di offrire prodotti di alta qualità a prezzi competitivi, fondamentali per penetrare mercati come l'America Latina e la Russia, dove l'attenzione al prezzo è importantissima.
In questo scenario internazionale, lo stabilimento di Asti riveste un ruolo chiave: qui coniughiamo la profondità di gamma e un buon prezzo sull’alta movimentazione, la flessibilità produttiva e la rapidità di consegna, elementi fondamentali per servire con efficienza l’Europa e distinguerci sul mercato.

Insieme al moderno impianto di Asti, il nostro fiore all’occhiello è il Centro di Innovazione di Torino, inaugurato all'inizio del 2020, che rappresenta un pilastro strategico per il gruppo Cijan nella ricerca e sviluppo di sistemi di sospensione avanzati.

Situato nel capoluogo piemontese, questo centro si distingue per l'approccio altamente tecnologico e l'integrazione con la rete globale di ricerca del gruppo.
Da qui, prendono forma gli ammortizzatori del futuro, che vengono poi prodotti anche negli stabilimenti cinesi del gruppo.


Qual è oggi il peso dell’aftermarket per Way Assauto e quali prospettive di sviluppo prevedi per questo segmento?
Attualmente la nostra capacità produttiva è assorbita in larga parte dall’automotive OEM: come gruppo siamo fornitori di quasi tutti i costruttori auto, soprattutto nel segmento elettrico, da grandi player come BYD fino a numerosi brand emergenti cinesi.
Solo il mercato interno cinese assorbe volumi enormi, ed è lì che si concentra gran parte del business.
Questa forza produttiva, che genera numeri davvero rilevanti, rappresenta un vantaggio competitivo anche per Way Assauto, perché avere alle spalle un gruppo con una capacità così imponente ci garantisce solidità e prospettive di lungo periodo.

Per quanto riguarda l’aftermarket, negli ultimi anni l’attenzione è stata rivolta principalmente al mercato domestico, ma oggi la mia visione è di avviare una struttura export dedicata, in grado di portarci in maniera proattiva oltre i confini italiani ed europei. In questo senso, il poter contare su una produzione di ammortizzatori di qualità equivalente sia in Italia sia in Cina ci rende particolarmente competitivi e interessanti per i mercati internazionali.

Rispetto al primo impianto, le logiche aftermarket sono completamente diverse; dobbiamo gestire molti più codici in pronta consegna e questo richiede un magazzino strutturato nel modo più ottimale possibile, sia in termini di profondità di gamma sia di quantità disponibili di ciascun codice. Una volta calibrato correttamente il magazzino, la sfida successiva è garantire rapidità nelle consegne, perché la maggior parte degli ordini che riceviamo ha un carattere di urgenza molto marcato.


Poco prima del tuo ingresso in azienda, Way Assauto ha iniziato un percorso di riposizionamento sul mercato. Qual è stato il tuo apporto a questo percorso di sviluppo?
Il mio ingresso è avvenuto in un periodo di rinnovamento strategico già avviato da qualche anno, che aveva visto l’arrivo di collaboratori di decennale esperienza e la creazione di uno staff a mio avviso eccezionale. Penso soprattutto al lato tecnico, ovvero alla struttura di Torino, dove ha sede il centro di ricerca e sviluppo, che fa da locomotiva a tutto il gruppo, Cina compresa.
Qui è impegnato un gruppo di otto ingegneri specializzati nel mondo delle sospensioni automotive, con un'età media intorno ai trent'anni: giovani molto preparati e motivati che guidano l’innovazione per tutto il gruppo. In soli quattro anni sono stati depositati quattro brevetti, a dimostrazione della capacità del team di sviluppare nuove soluzioni.

Inoltre, grazie al nuovo team commerciale, abbiamo concentrato gli sforzi sull'espansione dell'aftermarket, sviluppando una gamma di oltre 800 codici di ammortizzatori e introducendo nuovi prodotti come molle ad aria, pinze e leve freno.

Questo ampliamento ha reso Way Assauto più interessante agli occhi dei clienti, che oggi sanno di poter trovare offerte di gamme diversificate: non solo ammortizzatori, ma anche pinze, molle ad aria e persino sedili.

Parallelamente, stiamo promuovendo un percorso di internazionalizzazione che ci ha portato a rafforzare la presenza in mercati chiave, partecipando a fiere di settore in Europa, Asia e America Latina, consolidando la nostra posizione anche oltre i confini nazionali.


In anteprima a Misano, avete presentato nuovi prodotti a marchio Way, a partire dai sedili per veicoli industriali. Ci puoi parlare di questo progetto e anticipare se sono previsti ulteriori ampliamenti?
Lo spostamento verso il marchio WAI ha interessato in primis la famiglia dei sedili.
Come hai giustamente menzionato, a fine maggio all’evento di Dierre-CBR abbiamo presentato i due esemplari di sedili a nostro marchio: un prodotto dal design integrato con cinture di sicurezza incorporate, rispondente alle esigenze di comfort e sicurezza del mercato.
Grazie a questo prodotto, possiamo proiettarci già in una situazione di export.

Parallelamente, stiamo proseguendo lo sviluppo della gamma di molle ad aria, sempre a marchio Way, con l'obiettivo di raggiungere i 150-170 codici entro il 2026.
L’intento è offrire soluzioni complete e specifiche per le esigenze di ogni singolo paese, per cui in base ai mercati in cui ci espanderemo, integreremo la gamma attuale per soddisfare le richieste di alta movimentazione.


Da profondo conoscitore dei mercati internazionali, quale sarà l’approccio di Way Assauto?
Le fiere rappresentano un tassello fondamentale del nostro processo di internazionalizzazione.
Come ho detto prima, partecipiamo a molti eventi: oltre ad Automechanika Shanghai, dove esponiamo insieme alla capogruppo Cijan per valorizzare la nostra capacità produttiva e innovativa, siamo presenti ad altre manifestazioni di rilievo in Europa e America Latina.
L’obiettivo è presidiare questi mercati non solo attraverso la presenza commerciale, ma anche con un supporto tecnico qualificato, in modo da consolidare la nostra posizione globale e accrescere il riconoscimento del marchio Way Assauto a livello internazionale.


Soprattutto nel segmento passenger car, oggi il trend è verso una mobilità sempre più elettrica o comunque sostenibile. Come sta rispondendo Way Assauto?
Stiamo investendo significativamente in ricerca e sviluppo per rispondere alle esigenze del mercato elettrico.
Il nostro centro di innovazione a Torino, in collaborazione con il gruppo Cijan, sta sviluppando sospensioni attive per veicoli elettrici (note come FAS - Full Active Suspension), con un focus particolare su comfort e silenziosità. Queste tecnologie sono progettate per adattarsi in tempo reale alle condizioni di guida, migliorando l'esperienza del conducente e l'efficienza del veicolo.
Il principale mercato è quello delle passenger car, mentre per i veicoli pesanti ci muoviamo ancora nel mondo delle sospensioni passive. I mezzi pesanti elettrici presentano un'inerzia temporale decisamente più lunga rispetto alle auto, ma quando il mercato decollerà, la tecnologia sarà sostanzialmente analoga a quelle delle auto. E noi saremo già pronti.

Inoltre, le sospensioni attive gestite dalla centralina aprono opportunità anche oltre l’elettrico tradizionale, consentendo di intercettare nicchie di mercato molto interessanti. Penso, ad esempio, a tutti i veicoli già dotati di centraline elettriche e soggetti a variazioni di peso significative durante l’utilizzo. In questi casi, i sistemi di sospensione giocano un ruolo fondamentale per garantire sicurezza, stabilità ed efficienza operativa.

Le sfide future sono molte, ma rappresentano anche grandi opportunità per innovare e sviluppare soluzioni sempre più mirate.


Di fronte a queste sfide e opportunità future, quali sono gli obiettivi strategici di Way Assauto?
Le sfide riguardano diversi fronti: l'adattamento alle nuove normative ambientali, l'evoluzione tecnologica, la gestione della complessità logistica in un mercato globale. Un tema altrettanto importante riguarda le dinamiche distributive del mercato, che stanno portando a un progressivo spostamento degli equilibri.

Il ruolo del ricambista, così come lo conoscevamo negli ultimi anni, sta cambiando profondamente: molti ricambisti diventano parte di grandi gruppi, che a loro volta possono essere assorbiti da player ancora più grandi a livello internazionale.
In questo contesto, come produttori dobbiamo essere in grado di declinare la nostra offerta in modo flessibile: garantire un servizio efficace al ricambista regionale, ma al contempo risultare interessanti per i grandi gruppi europei che cercano private label.
Questa sarà una sfida da affrontare nei prossimi mesi e anni.

I produttori di ammortizzatori con una capacità produttiva come quella di Way Assauto, intesa anche come gruppo Cijan, non sono molti. Dove la capacità produttiva si combina con la qualità del prodotto, diventa chiaro quanto sia possibile attrarre grandi nomi, sia nel mondo dell’aftermarket sia in quello del primo impianto.
 

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Tags: ammortizzatori vi molle ad aria way assauto

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