News | 07 June 2023 | Autore: Redazione

5,1 milioni di autocarri circolano sulle strade italiane. Forte crescita dal 2000: +52,7%

Forte crescita del circolante autocarro nel periodo 2000-2022, maggiore rispetto alla crescita media di tutto il parco (comprensivo di autovetture e autobus). L’ascesa dell’e-commerce è il principale motivo di questo trend.

 

Nel 2000 sulle strade italiane circolavano poco più di 3.377.000 veicoli adibiti al trasporto merci. A distanza di 22 anni, il numero è cresciuto di oltre il 50%, arrivando a sfiorare le 5.200.000 unità. Ce lo dice una elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazioni Italiana Ricostruttori Pneumatici) condotta sulla base di dati Aci.
Più precisamente, in Italia il parco circolante di autocarri (includendo sia gli autocarri per il trasporto merci sia gli autocarri per uso speciale) è arrivato nel 2022 a quota 5.159.187 unità.
Rispetto al 2000, quando gli autocarri in circolazione nel nostro paese erano 3.377.573, l’incremento è del 52,7%. 

Il trend di crescita ha riguardato tutte le categorie di veicoli, sebbene l’aumento dei mezzi pesanti adibiti al trasporto merci sia stato quello più significativo.

Considerato infatti che i veicoli complessivamente presenti sulle strade italiane sono cresciuti del 32% nel periodo considerato, il circolante di autovetture ha registrato un incremento del 23,4% mentre quello degli autobus del 13,7%. 

I motivi di questa forte crescita del parco circolante di autocarri sono da ricercare nell’ascesa del fenomeno dell’e-commerce, che ha portato a un aumento della domanda di trasporto merci anche sulle lunghe distanze.
Un  aumento che si è tradotto anche in una crescita del numero di imprese attive nel settore e della quantità di merci trasportate su gomma in Italia (+14,1% solo tra il 2015 e il 2020).

 

Regione per regione, la mappa della crescita

L’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp offre anche un dettaglio territoriale relativo allo sviluppo del parco circolante di autocarri nel nostro Paese, dettaglio da cui emerge che la regione in cui la presenza di autocarri è cresciuta maggiormente tra il 2000 e il 2022 è il Trentino-Alto Adige, con un aumento del 259,6%. In seconda posizione segue la Valle d’Aosta (+131,2%), e poi ancora Sardegna (+96,8%), Molise (+80,1%), Basilicata (+79,1%) e Calabria (76,5%).
Le crescite minori si sono verificate invece in Lombardia (+33,9%), Liguria (+31,1%) e in particolare in Piemonte (+20,5%), regioni che già avevano un consistente parco circolante di autocarri.
La regione con il parco autocarri più sviluppato è la Lombardia (738.264), seguita da Sicilia (431.107), Veneto (425.784) ed Emilia-Romagna (415.827).
 

L’anzianità del circolante e le problematiche ambientali

Nonostante la crescita del numero di autocarri in circolazione registrata tra il 2000 e il 2022, i mezzi in presenti sulle strade italiane continuano ad essere mediamente più vecchi della media europea. Infatti, secondo gli ultimi dati diffusi da Acea (l’associazione dei costruttori automobilistici europei), l’età media dei mezzi pesanti in circolazione in Europa è pari a 14,2 anni, mentre quella dei mezzi pesanti italiani è di 19 anni

Per questo in Italia vi è una forte necessità di ricambio dei mezzi usati per il trasporto merci; un ricambio, sottolinea Airp, che deve rispondere all’esigenza di coniugare il contenimento dei costi a una sempre maggiore attenzione nei confronti delle problematiche ambientali.
Airp ricorda che una risposta in questa direzione è l’impiego di pneumatici ricostruiti, che consentono di risparmiare sulle spese di gestione di un veicolo (dal momento che gli pneumatici ricostruiti costano meno rispetto a quelli nuovi) e rinviare lo smaltimento degli pneumatici usati, che possono essere ricostruiti, garantendo evidenti effetti positivi per l’ambiente.
 

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