Articoli | 26 July 2022 | Autore: Redazione

Con Indel B, Autoclima si proietta nel futuro

Dietro al rebranding di Autoclima, con il marchio Indel B che precede quello dell'azienda di Cambiano (TO), la volontà di comunicare l’appartenenza a un gruppo forte e solido, con il quale vincere nuove sfide. Come quella con l’elettrico.


 

Sono passati cinque anni da quando Autoclima, storica azienda di Cambiano (TO) specializzata nella climatizzazione veicolare, è entrata a far parte di Indel B, società di Sant’Agata Feltria (RN), quotata all’MTA della Borsa Italiana, a sua volta specializzata nella produzione di sistemi di refrigerazione per il mobile e mobile living per i mercati automotive, hospitality e leisure time.

L’esigenza di allora era quella di avere alle spalle un partner industriale con cui confrontarsi in un mercato sempre più ampio e soprattutto condividere una strategia di espansione a livello globale. E così è stato. In questi anni Autoclima è cresciuta sia a livello di presenza in Europa, con l’apertura di nuove filiali e l’acquisizione di due importanti società, sia dal punto di vista del proprio ruolo in un mercato - quello della climatizzazione e dei relativi ricambi - dove la specializzazione fa ancora la differenza.

Oggi l’azienda compie un passo in avanti in questo processo di integrazione, anteponendo il logo di Indel B al marchio Autoclima, come segno di appartenenza a un gruppo solido e globale quale quello guidato dal gruppo Berloni.

Si tratta di un piccolo cambiamento grafico che coincide però con una maggiore consapevolezza del proprio ruolo e del proprio potenziale. Partendo da questo rebranding, con l’amministratore delegato Giorgio Moffa (in foto) - da quasi 30 anni alla guida dell’azienda - abbiamo parlato di evoluzioni e trend del segmento clima, concludendo la chiacchierata con una riflessione sulle positive performance del mercato dei ricambi.


In foto: Giorgio Moffa, amministratore delegato Autoclima.


Da quando, nel settembre 2017, Indel B ha acquisito Autoclima, poco è cambiato nel vostro modo di presentarvi sul mercato, sebbene l’azienda sia diventata sempre più internazionale. Le fiere Transpotec e Autopromotec sono state invece l’occasione per annunciare un importante rebranding. Come commenta questo cambiamento nella vostra brand identity?
L’entrata a far parte di Indel B non ha portato grandi cambiamenti interni in Autoclima, perché tutto è rimasto così com’era, con una separazione dei marchi e delle reti commerciali.
Sul mercato internazionale, invece, gli effetti sono stati ben più visibili. Alla nostra prima filiale in Germania, costituita nel 2014, se ne sono aggiunte altre, in Russia (2017), in Spagna e in Polonia (2018). Inoltre abbiamo consolidato la nostra presenza nel mercato francese, con l’acquisizione della società Electric Station Climatisation (attiva dal 1967 nello sviluppo, produzione e commercializzazione di impianti di climatizzazione e già partner di Autoclima da 40 anni), mentre qualche mese più tardi abbiamo rilevato il 100% delle quote di S.E.A, realtà italiana che progetta, sviluppa, produce e commercializza sistemi di climatizzazione e riscaldamento per veicoli da lavoro quali mezzi agricoli, forestali, movimento terra e carrelli elevatori.

A fronte di questa espansione, ho ritenuto necessario che il mercato percepisse il legame di Autoclima con un gruppo industriale forte e solido come Indel B, e di qui la decisione di affiancare al nostro logo quello della proprietà, come segno di appartenenza e di condivisione.

Nonostante il forte legame che mi lega dal 1993 a questa azienda, ho sponsorizzato il processo di rebranding con la decisione di abbinare il marchio Indel B a tutti i marchi che Autoclima ha in pancia: Electric Station Climatization, Vesna, SEA. Oggi i vari brand si presentano affiancati, ma non è detto che in un secondo momento arriveremo a presentarci solo come Indel B.

Cosa cambierà nella commercializzazione dei vostri prodotti?
Sul mercato siamo conosciuti principalmente per i nostri impianti clima (ma la nostra produzione include molte altre soluzioni), che si applicano però a diversi ambiti. Per fare qualche esempio: Frosty, nel mondo del trasporto refrigerato; Fresco, tra i condizionatori da stazionamento; U-Go e Genius spiccano invece come condizionatori portabili o integrati.
Lo stesso possiamo dire per i prodotti Indel B che offrono una grande varietà di applicazioni: oltre ai frigoriferi che equipaggiano una grande parte delle cabine dei camion al mondo, ci sono quelli per i camper e per le barche, ma anche i frigoriferi per alberghi e per navi da crociera, macchine per le caffetterie e cantinette per bottiglie.

La soluzione ideale è quella di raggrupparli sotto un unico marchio ombrello, con l’opportunità in un secondo momento che le attività del gruppo Autoclima e quelle delle sua controllante possano essere sempre più integrate, a partire dalla commercializzazione dei prodotti ma non solo.
Grazie a un network distributivo ben presente nei mercati nazionali e internazionali, potremo attuare sinergie produttive e commerciali che si rileveranno molto strategiche.

Il condizionatori da parcheggio è un prodotto relativamente recente, decollato in aftermaket qualche anno fa. Quale pensa sarà la sua evoluzione?
L’optional con il tempo diventa un accessorio integrato, è successo decenni fa con l’autoradio e più recentemente con i navigatori. Anche il parking cooler finirà per non essere più un prodotto da aftermarket, quanto meno nel segmento dei veicoli pesanti; mentre rimarranno ampi spazi nei segmenti più leggeri. Lo conferma il fatto che già oggi stiamo vendendo parking cooler per veicoli commerciali.
Il mercato si allarga e prodotti come Genius o Fresco, nati per essere installati sui camion, andranno sempre più sui camper o sui veicoli da lavoro. Il mercato cambia e noi siamo lì, adeguandoci a queste evoluzioni e provando ad anticiparle.

E per quanto riguarda l’elettrico?
Non ci coglie di sorpresa, perché stiamo già lavorando in quella direzione. Sono anni ,infatti, che realizziamo condizionatori completamente elettrici destinati a particolare allestimenti, come ad esempio per macchine movimento terra di piccole dimensioni, con un alloggiamento ridotto per il compressore tradizionale a cui è stato preferito un compressore elettrico.
La nostra sfida oggi è quella di ampliare la gamma, che include già una linea per veicoli elettrici. Dal punto di vista teorico, è un percorso piuttosto semplice, perché si tratta di usare un compressore elettrico piuttosto che un compressore trascinato dalla cinghia. Partiamo da una base piuttosto ampia, dato che i compressori che noi utilizziamo (dai 2 ai 30-35 kw) possono equipaggiare dai piccoli veicoli a due posti, passando dai minibus elettrici fino ai mezzi ferroviari.

Autoclima non è solo climatizzazione, ma anche ricambi. Qual è la situazione del mercato, visto la particolare congiuntura economico-geopolitica che stiamo attraversando?
Nel campo dei ricambi per condizionatori, Autoclima è rimasta tra le poche aziende in Italia a occuparsene in maniera specifica. E’ una nicchia, una specializzazione, che da sempre mi ha visto coinvolto in prima persona, perché mi appassiona. E perché è stata la mia prima attività.
Per questo posso permettermi di affermare che il mondo del ricambio sta andando inaspettatamente bene, molto meglio delle previsioni, ma questa tendenza non è dovuta alle aziende coinvolte.
Le difficoltà di reperire componenti dal Far-East e quindi di consegnare nuovi veicoli, oltre alla generale confusione generata ogni volta che si parla di elettrico, avvantaggiano gli operatori del postvendita.
Il nostro successo in quanto “ricambisti”, quindi, così come quello di altre realtà che operano nei ricambi, è immeritato, perché dipende da condizioni esterne.
La domanda da porsi è: quali azioni sono state messe in moto dalle aziende del postvendita per arrivare a questo successo? Purtroppo poco: ci si limita ad allargare il raggio d’azione, ma di fatto non si è fatto molto per rendere le attività più efficienti e meno costose. Sarebbe invece il momento di pensare a migliorare e a ridurre i costi di gestione per aumentare la competitività, piuttosto che lodarci per gli aumenti di fatturato. Anche perché non è possibile prevedere per quanto tempo ancora si riuscirà a mantenere i margini e i volumi che ci sono oggi sui ricambi.
 

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Tags: impianti A/C per bus impianti a/c autoclima indel B

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