News | 14 November 2017 | Autore: Redazione

Il modesto incremento del 2,1% di ottobre non sostiene il rinnovo del parco dei veicoli industriali

Nonostante nell’ultimo biennio il parco circolante dei veicoli industriali sia aumentato, l’anzianità media, che a giugno del 2017 era di quasi 13 anni, non accenna a diminuire. Il contenuto incremento delle immatricolazioni registrate a ottobre è ancora insufficiente per dare slancio al settore.


 

Alla luce degli ultimi dati, la previsione fatta a inizio anno dal presidente della sezione veicoli industriali di Unrae Franco Fenoglio sembra oggi corretta, anche se solo dieci mesi fa poteva sembrare troppo prudente. “Quest’anno il mercato crescerà del 5%”, aveva anticipato Fenoglio, nonostante il comparto aveva appena chiuso un 2016 con un +50%.
Ora purtroppo i numeri sembrano dargli ragione.
Infatti, dopo la pubblicazione da parte del Centro Studi e Statistiche Unrae delle stime dell’andamento di mercato per il mese di ottobre 2017, le quali indicano per i veicoli pesanti con massa totale a terra superiore alle 3,5 t un incremento del 2,1%, il dato cumulato per i primi dieci mesi dell’anno porta un segno positivo del 5,6% (con 19.075 unità immatricolate) sullo stesso periodo del 2016 (18.063 unità). Un dato molto vicino a quanto anticipato da Fenoglio a inizio anno.

Migliori le performance dei veicoli pesanti con massa totale a terra uguale o superiore alle 16 t, il cui andamento registrato a ottobre 2017 indica un incremento del 13,5% sul mese di ottobre 2016 (1.725 unità contro 1.520). Nel periodo gennaio-ottobre 2017 le 15.262 unità complessivamente immatricolate indicano un incremento del 9,2% rispetto alle 13.977 dello stesso periodo del 2016.

Il commento di Franco Fenoglio

In concomitanza alla pubblicazione dei dati delle immatricolazioni di ottobre, il presidente della sezione Veicoli Industriali di Unrae sottolinea ancora una volta “la fondatezza delle nostre preoccupazioni circa l’importanza di mantenere alta la guardia nei confronti di un mercato condizionato dal sostegno agli investimenti destinati al rinnovo del parco. Si conferma quindi indispensabile che gli interventi a favore del mercato vengano rinnovati, sempre in attesa di una loro strutturazione”.
Siamo soddisfatti - continua Fenoglio - che nel disegno di Legge di Bilancio 2018 il Superammortamento sia stato mantenuto, per quanto ridotto dal 140 al 130%, sia per i veicoli industriali sia per quelli commerciali e i rimorchi. Unrae, insieme con altre associazioni che si occupano dei problemi del settore dell’autotrasporto, si è fortemente impegnata perché il Superammortamento non venisse cancellato per i veicoli destinati all’autotrasporto stesso, in un momento nel quale il sostegno al settore si fa sempre più strategicamente rilevante.
Importante per il settore riteniamo poi che sia il rinnovo del cosiddetto Iperammortamento, che prevede la maggiorazione del 150% del valore dell’investimento in nuove tecnologie. I sistemi di connessione e di controllo elettronico dei veicoli industriali di ultima generazione fanno sì che questi veicoli possano essere candidati per eccellenza alla concessione di tale tipo di sostegno, a fronte di progetti operativi
”.

Gli investimenti a favore dell’autotrasporto giovano soprattutto al rinnovo del parco circolante dei veicoli industriali che, come ribadisce Fenoglio “rimane uno degli argomenti cruciali per lo sviluppo sostenibile del nostro sistema economico. Basti pensare che di fronte a una realtà che vede costante (secondo le elaborazioni del Centro Studi e Statistiche Unrae) l’incremento del parco circolante dei veicoli industriali, aumentato del 2,8% nel 2016 rispetto al 2015 e del 3% nei primi sei mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2016, l’anzianità media non accenna a diminuire, e nel giugno del 2017 era ancora di quasi 13 anni, ben al di sopra della media europea”.
Anche per ovviare a questa anomalia, sarebbe utile l’istituzione di un sistema di premialità che inducesse all’eliminazione effettiva dei veicoli più vecchi e alla loro sostituzione con quelli di ultima generazione, che possono contare su alimentazioni a basso o nullo impatto ambientale e su sistemi sofisticati di controllo dei consumi, in modo da garantire che l’immissione totale in atmosfera di gas nocivi venga realmente ridotta, almeno per quanto riguarda il settore del trasporto di merci, dove l’industria costruttrice ha fatto notevoli passi avanti per mettere a disposizione del mercato prodotti di assoluta avanguardia”.

 

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