News | 23 May 2017 | Autore: Redazione

Autobus, veicoli commerciali e industriali: oltre la metà del circolante è ante Euro 4

Stando ai dati derivanti da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp, più della metà del parco circolante di veicoli industriali in genere è costituito da veicoli immatricolati prima del 2006.

 

La necessità di rinnovare il parco circolante è oggi un tema di grande priorità. Gli anni della crisi hanno rallentato questo rinnovamento e per questo in circolazione vi sono ancora troppi veicoli ante Euro 4 e quindi non aggiornati con le ultime novità tecnologiche sul versante della sicurezza e della compatibilità ambientale.
A sostenerlo e dimostrarlo sono i dati dell’ultima elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile dell'Airp, (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Unrae. In base a questa elaborazione, al 30 giugno 2016 in Italia più della metà del parco circolante di veicoli industriali, veicoli commerciali leggeri e autobus è ante Euro 4, cioè costituito da veicoli immatricolati prima del 2006 e che hanno livelli di sicurezza e di inquinamento lontani da quelli dei modelli di più recente produzione.

Come si evince dalla tabella sotto riportata, se scorporiamo i dati emerge che i mezzi pesanti sono quelli più obsoleti: i veicoli Euro 0, Euro 1, 2 e 3 sono infatti il 70% del parco circolante di veicoli industriali, il 63,9% di quello degli autobus e il 58,9% di quello dei veicoli commerciali leggeri; se si prendono in considerazione le autovetture, invece, le ante Euro 4 restano ampiamente sotto la metà del parco circolante (40,6%).



Il parco veicolare, quindi, è caratterizzato da una maggiore obsolescenza in quei segmenti di veicoli che, per loro conformazione, consumano di più e quindi impattano in misura maggiore sull’ambiente, ovvero veicoli commerciali leggeri, veicoli industriali e autobus. Come sottolinea l’Airp “Vi è ancora margine per il rinnovo del parco circolante in questi segmenti di veicoli, margine che è sicuramente più ampio rispetto a quello che caratterizza il segmento delle autovetture”.

Il rinnovo del parco circolante garantirebbe più sicurezza e più rispetto ambientale

Airp sottolinea ancora che “Sebbene sia difficile che il processo di rinnovamento possa attuarsi in tempi brevi, è tuttavia possibile ridurre l’effetto negativo sull’ambiente e sulla sicurezza degli autoveicoli, e in particolare di quelli più datati, adottando accorgimenti e comportamenti virtuosi attraverso le revisioni obbligatorie per legge, gli interventi di manutenzione e i controlli periodici dello stato d’usura e della pressione di gonfiaggio dei pneumatici, che hanno una notevole influenza sulla stabilità del veicolo, sui consumi di carburante e sulle emissioni di CO2. Inoltre, una soluzione eccellente per migliorare l’impatto ambientale di tutti gli autoveicoli e garantire al contempo la massima sicurezza è l’utilizzo di pneumatici ricostruiti. La ricostruzione dei pneumatici, infatti, è un’attività dalle forti valenze ecologiche, in quanto consente di dare una seconda vita ai pneumatici usati, che altrimenti verrebbero smaltiti nell’ambiente. I pneumatici ricostruiti sono assolutamente sicuri, poiché sono sottoposti agli stessi testi di efficienza e durata dei pneumatici nuovi prima di essere immessi sul mercato”.

 

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