Articoli | 20 November 2015 | Autore: A cura della redazione su dati forniti da ANFIA

Tra alti e bassi il settore non molla

Dal trasporto delle merci al mercato di furgoni, autocarri e rimorchi, nel nostro Paese i segnali sono altalenanti ma danno timidi segnali di ripresa. Spiccano in particolare i numeri positivi relativi al business dei veicoli commerciali leggeri.

 

L’Italia, come si suol dire, “barcolla ma non molla”: questa crisi stenta a terminare ma, nonostante questo, ci sono sporadici lampi di crescita nel mondo automotive. È questo ciò che emerge dal focus sul nostro paese della ricerca realizzata dall’Area Studi e Statistiche Anfia, che vuole offrire una panoramica di dati ed elaborazioni sull’andamento dell’industria automobilistica nel 2014 a livello internazionale, e sulle tendenze dell’anno in corso.
L’Italia si inserisce in un contesto europeo con segno positivo, dove nel 2014 sono stati venduti 18,48 milioni di autoveicoli (+0,8% sul 2013) così ripartiti: 16,06 milioni di autovetture (+0,7%), 2,42 milioni di veicoli industriali leggeri e pesanti (+0,8%). Detto questo, l’anno scorso le vendite di autoveicoli nel continente sono comunque inferiori del 20% rispetto ai volumi registrati nel 2007.
Parlando in dettaglio del nostro paese i dati rilevati da ISTAT confermano la ripresa, particolarmente consistente per la produzione nazionale di autoveicoli e i loro motori (Codice Ateco 29.1), con un aumento a luglio del 44,9% e nel periodo gennaio-luglio del 44,2%; la produzione di carrozzerie di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (Codice Ateco 29.2) registra invece un +4,8% nel mese e un aumento del 12,3% nel cumulato e la produzione di parti e accessori per autoveicoli (Codice Ateco 29.3, esclusi gli pneumatici).

Segnali positivi dal trasporto merci
È sicuramente interessante (per farsi un’idea delle conseguenze che può avere questo dato sul settore truck in generale) il fatto che il traffico merci su strada calcolato in miliardi di tonnellate/km sia calato del 40% dal 2007 al 2013. Nel 2013 sono stati movimentati su strada 127,2 mld t/km di merci (+2,6% sul 2012). Lo scorso anno invece si è visto un leggero miglioramento del traffico dei veicoli pesanti sulle autostrade, che secondo i dati Aiscat è cresciuto dello 0,7%, dopo il calo del 2,3% nel 2013.
In termini di viaggi si registra un aumento del traffico nazionale del 2,1% dei vettori stradali a carico completo, dell’1,3% del trasporto a collettame e del 2,5% del traffico internazionale. Anche in termini di fatturato merci ci sono segnali positivi: +2% gli autotrasportatori nazionali, +1,9% gli autotrasportatori internazionali, +1,3% i corrieri nazionali e +3,5% gli express courier (dati Confetra).
Come ben sappiamo, la crisi economica ha determinato una pesante contrazione dei consumi e il calo della produzione industriale, con la conseguente riduzione del trasporto dei beni di approvvigionamento e dei prodotti finiti. In Italia il calo dei volumi delle merci trasportate è stato maggiore rispetto alle media dei paesi UE, determinando una contrazione più accentuata delle vendite di nuovi autocarri. Infatti la media delle vendite di autocarri medi-pesanti dal 1999 al 2008 ammontava a 36.500 unità/anno, negli anni 2009-2014 è scesa a 16.000.

Veicoli commerciali
I fattori che hanno influito sul rapido sviluppo del mercato dei veicoli commerciali con ptt <3,5 t fino al 2007 hanno riguardato lo sviluppo delle attività terziarie, la capillarità e il forte aumento della rete di distribuzione delle merci di largo consumo, la chiusura delle aree urbane ai mezzi pesanti. Dal 2008 la domanda di veicoli commerciali è tornata ai livelli dei primi anni novanta. Fortunatamente, lo scorso anno il mercato dei veicoli commerciali leggeri ha registrato quasi 118.000 nuove immatricolazioni, con un recupero del 17,3% sul 2013, soprattutto grazie al rinnovo delle flotte. Il mercato dei veicoli leggeri con alimentazione alternativa (circa 7.400 unità) nel 2014 ha pesato per il 6,3% del totale rispetto all’8,3% del 2013. I veicoli elettrici immatricolati nel 2014 sono poco più di 300. La leadership del mercato è mantenuta da Fiat Professional: ai primi 5 posti della classifica dei modelli più venduti in Italia troviamo Fiat Doblò, Fiat Ducato, Iveco Daily, Fiat Fiorino e Fiat Panda Van.

Autocarri, rimorchi e semirimorchi con peso superiore a 3,5 t
Per quanto riguarda il mercato degli autocarri con ptt superiore a 3.500 kg, dopo la breve parentesi di ripresa nel 2011, molto più contenuta rispetto al resto d’Europa, la domanda è tornata a scendere a tassi sempre più marcati, aggravandosi nel 2012 con un calo del 29%. Nei due anni seguenti è stato rilasciato lo stesso numero di libretti di circolazione (circa 12.700), comunque in calo rispetto al 2012. Circa il 75% dei veicoli venduti riguarda il comparto dei pesanti (>=16 t); i trattori stradali venduti nell’anno sono stati poco meno 6.000 e i veicoli “cava cantiere” quasi 700. In tutto ciò, Iveco vanta il 40% di quota.
Alla fine del 2014 sono stati immatricolati 6.858 rimorchi e semirimorchi con peso superiore a 3.500 kg, in crescita del 5,1% sul 2013. Questo aumento è la conseguenza di un forte incremento delle immatricolazioni nel primo semestre 2014 (+25,7%) e di una diminuzione nel secondo semestre (-7,2%). I rimorchi pesanti immatricolati nel 2014 hanno visto una crescita del 16%, e i semirimorchi pesanti hanno segnato +4% rispetto al 2013. La crisi ha colpito il settore, ma soprattutto i costruttori nazionali, che subiscono anche un ridimensionamento del loro peso sul mercato nazionale, che si riduce al 48% dal 66% del 2008, ben 18 punti in meno. I brand stranieri conquistano il 51% del mercato e crescono del 25% rispetto al 2013.
A partire da giugno 2013, per due anni consecutivi, il Ministero dei Trasporti ha adottato una misura di incentivazione per il rinnovo del parco rimorchi e semirimorchi dotati di dispositivi di sicurezza con rottamazione e per l’intermodalità strada-ferro, strada-nave. Questa misura, rinegoziata da ANFIA per il terzo anno consecutivo, tornerà operativa nelle prossime settimane, con lo stanziamento di 15 milioni di euro per investimenti che si dovranno concludere entro la prima metà del 2016 per il rinnovo del parco dei semirimorchi per intermodalità marittima e ferroviaria, e per i veicoli commerciali e industriali ecologici alimentati a metano e metano liquido.

Numeri positivi per i VCL
Nei primi 8 mesi di quest’anno il mercato dei veicoli commerciali leggerli ha totalizzato oltre 80.500 nuove immatricolazioni (+9% rispetto allo stesso periodo del 2014). Solo ad agosto, l’incremento ha superato il 20% grazie alle vendite di Euro5 di fine serie, in deroga all’obbligatorietà dell’immatricolazione Euro6 introdotta il 1 settembre 2015. In aumento anche le nuove registrazioni di autocarri e veicoli trainati rispettivamente del 20% e del 70%.

Il mercato degli autobus
Passando invece al mercato degli autobus, è andato ridimensionandosi di anno in anno. In Italia la crisi economica ha avuto e ha ancora un risvolto molto più complesso rispetto ai maggiori mercati europei, a causa del pesante indebitamento pubblico. Le politiche adottate per contenere o diminuire la spesa pubblica hanno influito in modo particolare sul comparto industriale degli autobus, fino a determinarne quasi la scomparsa. La mancanza di interventi strutturali con investimenti pubblici certi e impiego verificato, per un trasporto efficiente, sicuro e sostenibile, ha contribuito a rendere il parco autobus sempre più vecchio, inquinante e rumoroso, oltre che più povero di mezzi. Alla fine del 2014 il 63% degli autobus circolanti (pubblici e privati) ha più di 10 anni, ma quelli circolanti, immatricolati fino al 1998 sono quasi 1/3 del parco totale. Solo il 10,6% ha un’anzianità compresa tra 0-4 anni.
Lo scorso anno con 2.152 nuove immatricolazioni, il mercato autobus ha perso il 15% sul 2014, dopo una timida ripresa nel 2013 dell’8,3%. In particolare, il comparto degli autobus finanziati ha visto un pesante ridimensionamento, con gravi conseguenze per il trasporto pubblico locale in termini di qualità di servizio, sicurezza stradale e impatto ambientale. Nei primi 8 mesi 2015 i libretti di circolazione sono aumentati del 15% rispetto allo stesso periodo del 2014, grazie in particolare all’incremento del segmento dei minibus.

Il parco circolante
Il parco circolante di autocarri merci, speciali e trattori stradali, a fine 2014 ammontava a 4.767.253, mentre il parco dei veicoli trainati raggiungeva quota 348.007 (rimorchi e semirimorchi superiori a 3.500 t di ptt). Molti dei mezzi che circolano sulle strade sono ormai obsoleti: il 64% dei VCL, l’85% dei VI e il 59% dei trattori stradali ha classe di emissione ante Euro IV. A fine 2014 il parco circolante autobus, secondo i dati ACI, diminuisce dello 0,65%.

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Tags: ANFIA mercato VI

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