Articoli | 01 June 2010 | Autore: Stefania Antonelli

Maggiore sicurezza per rimorchi e semirimorchi

Con il decreto del 26 marzo 2010 sono stati stanziati 8 milioni di euro per incentivare l’acquisto di rimorchi e semirimorchi dotati di ABS e sistemi di controllo elettronico della stabilità. In questo articolo abbiamo analizzato la situazione attuale del circolante in Italia, i risultati dell’iniziativa fino a ora e l’importanza dei dispositivi elettronici per la sicurezza, confrontandoci anche con i tre maggiori produttori e con DEKRA Automotive Services.

Sempre più elettronica, anche sui mezzi pesanti. Non solo per quanto riguarda le motrici, ma anche per rimorchi e semirimorchi. 
L’elettronica è la realtà con cui i meccanici avranno sempre più a che fare. Perché se è vero che in Italia circolano ancora molti rimorchi e semirimorchi vecchi, non dotati di sistemi come ABS o antiribaltamento, è anche vero che il momento dello svecchiamento del parco circolante porterà questi sistemi alla ribalta. L’ABS è già montato di serie su tutti i rimorchi (dal 1993, ma bisogna considerare che il 40% dei rimorchi e semirimorchi in circolazione è stato immatricolato prima di questa data). L’ESP non è ancora obbligatorio (lo sarà a partire dal 2011), ma, a livello pratico, ne sono dotati quasi tutti i mezzi pesanti omologati negli ultimi 5 anni. I nuovi mezzi portano quindi con sé questa tecnologia. 
E la calma piatta che da mesi caratterizza le vendite di veicoli ha subito una piccola scossa. Un recente decreto ha infatti stanziato 8 milioni di euro per incentivare l’acquisto di nuovi rimorchi e semirimorchi dotati di ABS e/o antiribaltamento.
 
Unopportunità per le flotte
L’iniziativa va a vantaggio del singolo, chiaramente, ma rappresenta una buona opportunità soprattutto per le flotte, che in questi ultimi mesi hanno dovuto risparmiare sul rinnovo del proprio parco, ma che dovrebbero affrontare spese ben maggiori in termini di riparazione e fermo macchina in caso di ribaltamento del mezzo o di incidente dovuto alla perdita di controllo del veicolo. ABS e antiribaltamento rappresentano quindi un investimento per evitare danni ingenti. L’iniziativa acquista un’importanza ancora maggiore se si considera che praticamente l’unico modo per disporre di questi sistemi di sicurezza è l’acquisto di un nuovo mezzo: l’installazione in retrofit presenta infatti non poche complicazioni.
Non tanto per questioni tecniche, come sottolinea Marcello Falchi, team leader OE trailer Italy business unit trailer systems & aftermarket di Wabco Automotive Italia, quanto per le omologazioni e i costi. La parte burocratica è molto complicata. Dal punto di vista economico, molto dipende dal costo del rimorchio: per un cisternato o una bisarca, che hanno un valore elevato, può valere la pena affrontare una spesa importante. Ma se si parla di un pianale classico, il rapporto costi/benefici è schiacciante.
In Italia c’è una situazione particolare, come ci spiega Marco Corsico, aftermarket manager di Haldex Italia. In Europa se un determinato ABS è omologato per applicazione su semirimorchi, lo si può montare su qualsiasi semirimorchio. In Italia si deve avere l’omologazione del costruttore. “Un rimorchio o semirimorchio è omologato per determinati marchi di ABS e per determinati modelli: per montare un dispositivo di un’altra marca o della stessa marca ma di modello diverso, c’è bisogno del nulla osta del costruttore, che è difficile da ottenere. Lo stesso discorso vale per la sostituzione in mezzi già dotati di ABS. Per i produttori si tratta di una forte limitazione. In caso di mezzi costruiti prima delle omologazioni per ABS, poi, si dovrebbe richiedere una omologazione ad hoc, che risulterebbe ancora più complicata e onerosa”.
 
Il decreto
Ma andiamo con ordine. L’articolo 4 del decreto legge 25 marzo 2010, n.40, ha stanziato un fondo finalizzato a obiettivi di efficienza energetica, ecocompatibilità e miglioramento della sicurezza sul lavoro. Con il decreto del 26 marzo 2010, il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, ha stabilito la modalità di erogazione di tali risorse, destinando 8 milioni di euro agli incentivi per l’acquisto di nuovi rimorchi e semirimorchi dotati di sistemi di sicurezza, con contestuale radiazione di un rimorchio o semirimorchio con più di 15 anni di età.
I contributi vanno dai 1.500 euro per un rimorchio dotato di ABS ai 2.000 per uno dotato anche di sistemi di controllo elettronico della stabilità; per i semirimorchi le cifre raddoppiano: 3.000 euro a chi sostituisce il proprio semirimorchio con uno dotato di ABS e 4.000 a chi ne acquista uno con ABS e antiribaltamento.
 
I numeri del parco circolante italiano
Il settore dei rimorchi è caratterizzato da una forte anzianità. I dati dell’ACI relativi al 31 dicembre 2007 parlano di un totale di 818.000 rimorchi e semirimorchi o poco più in Italia, di cui solo il 27,7% con un’età inferiore ai 10 anni e addirittura il 40,4% al di sopra dei 20 anni. Stiamo parlando di 330.000 rimorchi e semirimorchi. La situazione non è certo migliorata con gli anni successivi, che, anzi, hanno visto le vendite del nuovo fermarsi. Il 2009 ha registrato una flessione pari circa al 50% nelle vendite di nuovi rimorchi e semirimorchi.
 
La sicurezza: una prova pratica
Tutto questo può avere conseguenze pesanti sulla sicurezza nelle strade. Non è l’età del mezzo in sé a essere preoccupante: una buona manutenzione e regolari controlli permettono infatti di mantenere il veicolo in buono stato. Ciò che fa la differenza tra un rimorchio di oggi e uno di 20 anni fa è il divario tra i dispositivi di sicurezza e la tecnologia di oggi e di allora. ABS e antiribaltamento non rientravano certo nelle dotazioni dei semirimorchi antecedenti al 1990, che - come abbiamo visto - rappresentano il 40% del totale.
Ma cosa comporta l’assenza di questi due sistemi? Lo ha dimostrato con un test pratico Anfia, in un evento di novembre all’autodromo di Vallelunga organizzato con ACI, a cui era presente anche Maurizio Vitelli, direttore generale per la motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Sono state messe a confronto combinazioni di veicoli dotati di impianto antibloccaggio ABS e antiribaltamento con combinazioni che ne sono prive, per mettere in evidenza il miglior comportamento in situazioni di emergenza di un complesso trattore semirimorchio rispondente alle più recenti prescrizioni di sicurezza.
La prima prova consisteva nella frenata su bagnato con aggiramento di ostacolo: con il semirimorchio dotato di ABS, l’ostacolo è stato evitato e il controllo del mezzo mantenuto; con il rimorchio senza ABS, invece, l’autoarticolato ha mostrato la tendenza a chiudersi a portafoglio. È importante sottolineare che in entrambi i casi il trattore era dotato di ABS. Ai fini della sicurezza, dunque, non è sufficiente che la motrice sia nuova e in linea con i più moderni dispositivi: rimorchio e semirimorchio possono comportarsi in modo indipendente dal trattore, ed è quindi necessario che abbiano le adeguate dotazioni di sicurezza. Allo stesso modo, negli autoarticolati è il semirimorchio che fa perdere stabilità al veicolo, molte volte in seguito a un rapido cambio di direzione. La seconda prova ha verificato proprio la resistenza al ribaltamento. Se l’autoarticolato sprovvisto del tutto di ESP/RSP si è ribaltato e quello dotato di sistema antiribaltamento in entrambe le unità è rimasto perfettamente stabile, quelli che avevano il dispositivo montato solo sulla motrice o solo sul semirimorchio hanno mantenuto la stabilità, ma la correzione del loro equilibrio è stata attuata in modo disomogeneo, cioè solo sul trattore o solo sul semirimorchio: una condizione che in alcune circostanze può non essere sufficiente a evitare il ribaltamento.
 
Il successo delliniziativa
Lo svecchiamento del parco rimorchi e semirimorchi appare quindi necessario, ma l’iniziativa è stata ben recepita? Lo abbiamo chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico, che ci ha fornito i dati delle richieste ricevute aggiornate al 28 maggio (si veda la tabella relativa).
In poco più di un mese (il decreto è entrato in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 79 del 6 aprile 2010, ma i consumatori e le imprese hanno potuto acquistare i prodotti con gli incentivi a partire da giovedì 15 aprile) sono già stati erogati 3.864.000 euro, poco meno della metà del fondo stanziato, per un totale di 925 semirimorchi e 99 rimorchi. La quasi totalità dei richiedenti ha optato per le versioni dotate di entrambi i dispositivi: sia ABS sia antiribaltamento.
 
Un parere da parte dei produttori
Abbiamo chiesto ai tre costruttori di questi dispositivi per mezzi heavy-duty cosa ne pensano degli incentivi. In Knorr-Bremse si dichiarano soddisfatti. “È un ottimo punto di partenza. Siamo contenti che finalmente si sia mosso qualcosa: è la prima volta che iniziative di questo tipo si rivolgono anche al mondo dei rimorchi e semirimorchi. Proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità su questi temi e per dimostrare l’importanza della dotazione di ABS e RSP su rimorchi e semirimorchi abbiamo partecipato alle prove dinamiche organizzate da Anfia e ACI a Vallelunga: un evento che evidentemente ha saputo convincere della necessità di un intervento pubblico”.
Ovviamente gli incentivi vengono accolti favorevolmente anche da Wabco e Haldex.
“8 milioni di euro non sono poi così tanti, ma si spera che servano a smuovere un po’ le vendite: nell’ultimo anno e mezzo c’è stato un blocco completo del rinnovo del parco circolante da parte delle flotte. Da questi incentivi ci aspettiamo un miglioramento”, affermano in Wabco.
Da Haldex aggiungono: “È un buono stanziamento, ma non sufficiente a risolvere il calo delle vendite e lo svecchiamento del parco. Più che altro io avrei gestito i fondi in modo diversificato a seconda dei settori: contributi maggiori per le tipologie di rimorchi e semirimorchi usate dai segmenti che sembrano soffrire di più”.

In officina
Chiudiamo con un consiglio per i meccanici. I sistemi elettronici non hanno bisogno di manutenzione preventiva: sono sufficienti controlli regolari. Per quanto riguarda la riparazione di qualche componente guasto la parola d’ordine è aggiornamento. La parte elettronica non soppianterà mai totalmente la parte pneumatica del frenante, ma la sua importanza non potrà che crescere. Tenersi al corrente è quindi indispensabile.
 
L’opinione di DEKRA: un primo passo importante
 
“È giusto spingere ABS ed ESP. Questo passo dovrà ora essere seguito da molti altri per promuovere la sicurezza sulle strade”. Così Marco Mauri,amministratore delegato di DEKRA Automotive Services, ha espresso la sua opinione relativamente agli incentivi.
 
Parlando di dispositivi di sicurezza, una voce autorevole è rappresentata dal Rapporto 2009 sulla sicurezza stradale dei mezzi pesanti stilato da DEKRA Automobil. A proposito dell’ordinanza della Commissione europea secondo la quale dal 2011 tutti i nuovi modelli di veicoli pesanti dovranno essere dotati di ESP per ottenere l’omologazione comunitaria, e tutti i veicoli di nuova realizzazione dal 2012 dovranno essere equipaggiati di un sistema elettronico di frenata e di un assistente per il mantenimento della corsia, nel Rapporto si legge: “Secondo le prime stime, ciò consentirebbe - nella sola UE - di salvare ogni anno circa 2.500 vite umane, di cui circa 500 grazie all’ESP. (...) Anche al di fuori del territorio comunitario ogni anno ci saranno 2.000-2.500 morti in meno se tutti i produttori i veicoli pesanti decideranno di dotare di ESP i loro mezzi per tutti i mercati serviti”.
Abbiamo fatto qualche domanda al riguardo a Marco Mauri, amministratore delegato di DEKRA Automotive Services.
 
Nel corso della presentazione del Rapporto 2009 sulla sicurezza stradale dei mezzi pesanti avevate auspicato l’intervento dello stato con incentivi volti a una maggiore diffusione dell’ESP. Oggi, almeno per rimorchi e semirimorchi, è un desiderio avverato. Cosa ne pensa di questa iniziativa?
Pensiamo di aver avuto un ruolo in questa decisione. Il nostro Rapporto era infatti stato presentato a gennaio 2010 in una serata parlamentare a cui aveva partecipato anche il presidente della Commissione Trasporti Mario Valducci.
Ovviamente è una incentivazione che vediamo di buon occhio. A questo proposito ho parlato con alcuni costruttori di rimorchi: le vendite stanno andando abbastanza bene, l’incentivo sta dando risultati.
Naturalmente non deve finire qua. Noi auspichiamo la promozione anche di altri sistemi di assistenza conducente: il sistema di controllo della distanza ACC (Adaptive Cruise Control), il sistema di anticipo della frenata ABA (Active Brake Assist), i sistemi di sorveglianza della corsia LGS (Lane Guard System) e LCA (Lane Change Assist). Tutti dispositivi che darebbero un significativo risultato nella diminuzione degli incidenti se applicati su tutti i mezzi nuovi.
A mio parere dovrebbero essere incentivati: aumenterebbe la sicurezza sulle strade e si incrementerebbero le vendite di veicoli.
Se posso aggiungere un’opinione relativamente all’attuale iniziativa, mi pare un peccato che riguardi i soli rimorchi e che sia stata trascurata la motrice.
 
Sarebbe opportuno inserire controlli obbligatori per questi dispositivi elettronici in fase di revisione?
Assolutamente. Al momento non è così, ma sono allo studio a Bruxelles delle modifiche sulla normativa delle revisioni.
La proposta include anche controlli sulla parte elettronica, ma è un protocollo ancora in fase di studio. Ci auguriamo che venga presto reso effettivo.

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